Greenpeace: la protesta da ‘The North Face’

Basta sostanze chimiche pericolose nella produzione di abbigliamento e accessori! Stamattina abbiamo voluto dirlo forte e chiaro al marchio statunitense: i nostri attivisti hanno condotto un’azione dimostrativa impiegando coriandoli rossi –simbolo dei composti PFC – all’interno e davanti al negozio del noto marchio. Come evidenziato nel nostro rapporto”Tracce nascoste nell’outdoor”, nel quale sono stati analizzati […]

Basta sostanze chimiche pericolose nella produzione di abbigliamento e accessori! Stamattina abbiamo voluto dirlo forte e chiaro al marchio statunitense: i nostri attivisti hanno condotto un’azione dimostrativa impiegando coriandoli rossi –simbolo dei composti PFC – all’interno e davanti al negozio del noto marchio.

Come evidenziato nel nostro rapporto”Tracce nascoste nell’outdoor”, nel quale sono stati analizzati 40 prodotti, il sacco a pelo “The North Face” ha mostrato una delle concentrazione più elevate di PFOA, un PFC a catena lunga collegato a numerose patologie gravi tra cui il cancro.

The North Face ha recentemente dichiarato di voler eliminare i PFC entro il 2020 solo dai capi di abbigliamento, continuando così a contaminare consapevolmente l’ambiente quando soluzioni prive di queste sostanze sono già disponibili sul mercato!

The North Face non è certo l’unico marchio al cui chiediamo un vero cambiamento: ieri i nostri attivisti hanno fatto visita anche al quartier generale di Mammut, in Svizzera. Si sono arrampicati portandosi anche un tavolo “sospeso” per consentire all’amministratore delegato di firmare il nostro impegno Detox! Dopo 12 ore, Mammut ha accettato di incontrarci!

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