Made in Italy, Castellano (SACE) a New York: chi esporta è più forte

A margine dell’evento “Influence, Relevance, Growth. Italy’s opportunity and new paradigm” organizzato oggi a New York dall’Italian Business & investment initiative in collaborazione con Ernst&Young, Alessandro Castellano, amministratore delegato di SACE, ha dichiarato: “L’export non è solo uno straordinario motore di crescita per l’Italia, come dimostra il +3,7% registrato nel 2015, ma anche un fattore chiave […]

A margine dell’evento “Influence, Relevance, Growth. Italy’s opportunity and new paradigm” organizzato oggi a New York dall’Italian Business & investment initiative in collaborazione con Ernst&Young, Alessandro Castellano, amministratore delegato di SACE, ha dichiarato: “L’export non è solo uno straordinario motore di crescita per l’Italia, come dimostra il +3,7% registrato nel 2015, ma anche un fattore chiave dell’attrattività per gli investitori internazionali, americani in primis. Le aziende che esportano sono più forti, competitive, hanno fatturati più alti, un maggiore potenziale di crescita e una maggiore capacità di investire e attrarre investimenti. E sono il primo e più efficace veicolo di promozione del Made in Italy nel mondo.

Pensiamo al caso di GE Oil & Gas – Nuovo Pignone, un chiaro esempio di partnership win-win, sia per l’Italia sia per il colosso americano dell’energia. Proprio di recente abbiamo firmato un accordo per sostenere le esportazioni dell’azienda in vari continenti, in particolare America Latina, Nord Africa, Africa Sub Sahariana, Medio Oriente e Asia. Una collaborazione che valorizza l’indotto tutto italiano di GE Oil & Gas, fatto di elevati profili professionali e di produzioni ad alto contenuto tecnologico Made in Italy, che fanno di GE un player di riferimento per il Sistema Paese. Stiamo lavorando a collaborazioni con altre realtà di questo calibro, come Boeing. L’Italia non è un paese di elefanti, bensì di gazzelle: imprese di dimensioni medie o anche piccole con una capacità di conquistare quote di mercato quasi senza pari, anche in contesti molto complessi. Aziende che hanno trovato negli Stati Uniti il terzo mercato di destinazione per il proprio export (36 miliardi di euro nel 2015). E che negli Stati Uniti continuano a investire per crescere: proprio oggi abbiamo annunciato la finalizzazione di un finanziamento che consentirà a Fidia, azienda specializzata in impianti e macchinari per l’automotive e l’aerospaziale, di aprire presto una nuova sede in Michigan. Sostenere i nostri esportatori significa dunque sostenere la competitività complessiva dell’Italia, paese che sono convinto abbia un valore reale di gran lunga superiore a quello percepito”.

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