Somalia: Save the Children, il paese rischia il caos

Il Somaliland, regione autonoma del nordovest della Somalia, è attualmente colpito da una delle peggiori siccità degli ultimi anni che rischia di destabilizzare un Paese già fragile, se la comunità internazionale non interverrà per evitare una carestia. In questo momento ci sono 510.000 persone – più di 250.000 sono bambini – alla disperata ricerca di […]

Il Somaliland, regione autonoma del nordovest della Somalia, è attualmente colpito da una delle peggiori siccità degli ultimi anni che rischia di destabilizzare un Paese già fragile, se la comunità internazionale non interverrà per evitare una carestia. In questo momento ci sono 510.000 persone – più di 250.000 sono bambini – alla disperata ricerca di cibo, perché la siccità che ha colpito gravemente il Puntland e il Somaliland ha causato una grave mancanza di generi alimentari e acqua. Questo l’allarme lanciato oggi da Save the Children sulla situazione in un altro Paese del Corno d’Africa, insieme all’Etiopia, colpito drammaticamente dalle conseguenze di El Niño.

La critica mancanza di acqua in Puntland e Somaliland è una delle conseguenze di una siccità prolungata: con i livelli di acqua che continuano a scendere e la produzione di cereali che si è ridotta dell’87% rispetto al periodo 2011/2014, la situazione è destinata a deteriorarsi ancora nei prossimi mesi, raggiungendo un livello critico nel mese di giugno. Nel Puntland sono 215.000 le persone colpite dalla siccità e nel Somaliland sono 295.000. Sono circa 305mila i bambini affetti da malnutrizione acuta in Somalia e Somaliland, mentre quasi 60.000 sono fortemente malnutriti. Più del 70% della popolazione della Somalia/Somaliland non ha accesso ad acqua potabile e meno di una persona su quattro ha accesso a servizi sanitari adeguati.

“La Somalia è già uno dei luoghi più difficili del mondo in cui vivere per un bambino e centinaia di migliaia di loro fanno parte della seconda generazione che cresce senza un governo stabile, in un Paese bloccato da un conflitto. Decine di migliaia di persone sono morte nella carestia del 2011/2012 e non vogliamo che questa situazione si ripeta”, spiega Hassan Noor Saadi, Direttore di Save the Children in Somalia e Somaliland. “Sono venute a mancare le ultime due stagioni di pioggia e questo significa che le fonti di acqua si sono prosciugate in molte aree e le terre che un tempo erano fertili, ormai sono trasformate in polvere. Man mano che la siccità avanza, le famiglie di pastori sono costrette a vendere il loro bestiame per acquistare acqua, cibo e altri generi di prima necessità. La situazione sta peggiorando di giorno in giorno e temiamo per la salute e la protezione delle donne e dei bambini, che in condizioni come queste sono i più vulnerabili”.

Save the Children, l’Organizzazione dedicata dal 1919 a salvare i bambini in pericolo e tutelarne i diritti, lavora in Somalia dal 1951 con programmi di supporto all’istruzione, sicurezza alimentare e protezione dei bambini e la fornitura di acqua e servizi igienico-sanitari. L’intervento di contrasto alla siccità da parte dell’Organizzazione prevede di raggiungere 205.000 persone in Somaliland e Puntland, tra cui 100.000 bambini. Per raggiungere l’obiettivo sarà necessario il supporto immediato da parte della comunità internazionale per aiutare a fornire acqua e servizi igienici, affrontare la carenza di cibo, supportare donne e bambini con assistenza sanitaria di emergenza e sostegno psicologico e infine intervenire per contrastare la malnutrizione tra i bambini.

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