Agricoltura: accordo Unicredit-Mipaaf, 74 mln per l’Abruzzo

L’agricoltura abruzzese ha raggiunto nel 2015 un valore aggiunto (differenza fra il valore della produzione di beni e servizi e i costi sostenuti per l’acquisto degli input produttivi) di 623 milioni di euro, in crescita del 2,3% rispetto all’anno precedente, con una crescita anche sul fronte degli occupati del 3,6% (47mila unita’). Allargando il discorso […]

L’agricoltura abruzzese ha raggiunto nel 2015 un valore aggiunto (differenza fra il valore della produzione di beni e servizi e i costi sostenuti per l’acquisto degli input produttivi) di 623 milioni di euro, in crescita del 2,3% rispetto all’anno precedente, con una crescita anche sul fronte degli occupati del 3,6% (47mila unita’). Allargando il discorso all’intera filiera agroalimentare, si registra nel 2015 una crescita dei flussi delle esportazioni regionali pari al 4% (534 mln).

A fronte di queste evidenze e tenuto conto delle prospettive di crescita del settore nel medio-lungo termine (aumento della domanda mondiale di cibo, dovuto a crescita demografica – popolazione mondiale sopra gli 8 miliardi entro il 2024 – e maggior reddito disponibile a livello globale; elevato potenziale di export da valorizzare, +7miliedri di euro nei prossimi 3 anni secondo Sace), oggi UniCredit e il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (Mipaaf) hanno illustrato un programma finalizzato a sostenere gli investimenti e favorire l’accesso al credito delle imprese operanti nel settore agroalimentare italiano. Per l’Abruzzo la Banca si pone l’obiettivo di erogare 74 milioni di euro in tre anni. E’ il “Progetto UniCredit Mipaaf. Coltivare il futuro”, che e’ stato descritto nei suoi contenuti da Maurizio Martina, Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Federico Ghizzoni, Amministratore Delegato di UniCredit, e Gabriele Piccini, Country Chairman Italy dell’Istituto.

L’evento, tenutosi a Milano, e’ stato seguito in streaming in 40 citta’ italiane, di cui una in Abruzzo a Pescara, coinvolgendo complessivamente oltre 1200 imprenditori in tutto il Paese. “La crescita registrata nel 2015, anno di Expo, ci dimostra come il Made in Italy agroalimentare sia sempre piu’ protagonista – ha dichiarato il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina – e in grado di offrire importanti opportunita’, anche in termini di occupazione. Ma possiamo e vogliamo crescere ancora, soprattutto per quanto riguarda l’export”.

“Con il progetto realizzato insieme a Unicredit – ha quindi osservato il ministro – facciamo un passaggio decisivo in questa direzione, migliorando il rapporto tra banche e imprese agroalimentari. C’e’ un’importante destinazione di risorse pari a 6 miliardi di euro, ma soprattutto torna ad esserci un credito specializzato per l’agricoltura e l’agroalimentare. Grazie a un approccio mirato e in grado di cogliere la specificita’ delle aziende del settore, facilitiamo non solo l’accesso al credito ma supportiamo le piccole e medie imprese su alcuni fronti chiave come formazione e promozione”.

“L’agroalimentare – ha dichiarato Federico Ghizzoni, amministratore delegato di UniCredit – e’ un settore strategico per il nostro Paese, che deve rappresentare sempre di piu’ la nostra eccellenza all’estero. La crescita del settore nell’ultimo decennio e’ stata affidata alle esportazioni, aumentate ad un tasso medio annuo del 6%. A fine 2015 le esportazioni agroalimentari valevano oltre 36 miliardi di euro, con un incremento del 7,4% rispetto all’anno precedente. L’Italia e’ anche leader mondiale per numero di prodotti certificati. Al 31 gennaio 2015, si contavano 278 prodotti su un totale di 1.311 (21,1% del totale), per un valore della produzione intorno a 6,5 miliardi e un valore al consumo piu’ che doppio. Nonostante la qualita’ dei nostri prodotti e il crescente interesse per il made in Italy, l’Italia esporta meno dei principali paesi competitor. Il confronto internazionale indica che rimane un potenziale di export da valorizzare ancora molto elevato, come segnala lo stesso fenomeno dell’Italian sounding, stimato intorno a 60 miliardi di euro”.

“La filiera agroalimentare italiana – ha dichiarato Gabriele Piccini, Country Chairman Italy di UniCredit – e’ composta da un tessuto di piccole e medie imprese e puo’ ancora fare molto sul fronte dell’organzzazione e dell’aggregazione. Il nostro progetto prevede un supporto a 360 gradi, dalla esportazione dei prodotti alla loro certificazione, dal sostegno finanziario alla consulenza tecnologica. Tutti questi motivi ci hanno indotto a intervenire in maniera organica a sostegno del settore agroalimentare. Innanzitutto abbiamo stanziato un apposito plafond di 6 miliardi di euro per il triennio 2016-2018 e parallelamente metteremo in campo per gli imprenditori del settore un programma di interventi formativi e di soluzioni tecnologiche innovative”.

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