Fisco: Cisl, nuove agevolazioni su salario aziendale

Si e’ discusso delle agevolazioni fiscali sul salario contrattato in azienda nel corso del seminario organizzato questa mattina dalla Cisl AbruzzoMolise presso la Camera di Commercio di Pescara. Si tratta della norma, prevista dalla legge di Stabilita’ 2016, e diventata operativa solo una settimana fa, dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del Decreto interministeriale, che […]

Si e’ discusso delle agevolazioni fiscali sul salario contrattato in azienda nel corso del seminario organizzato questa mattina dalla Cisl AbruzzoMolise presso la Camera di Commercio di Pescara. Si tratta della norma, prevista dalla legge di Stabilita’ 2016, e diventata operativa solo una settimana fa, dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del Decreto interministeriale, che ripristina l’agevolazione fiscale del 10% sulla contrattazione di secondo livello: un’agevolazione che nel 2015 era stata completamente azzerata. Alla giornata di studio hanno partecipato numerosi delegati (RSU/RSA) delle maggiori aziende della Regione.

Erano presenti Uliano Stendardi, esperto del Dipartimento Confederale Politiche del Mercato del Lavoro e Maurizio Spina, segretario generale Cisl AbruzzoMolise. “Si tratta di un provvedimento, atteso a lungo, che contiene molti riferimenti significativi collegati alle proposte del Documento Cgil, Cisl, Uil per un nuovo modello di relazioni industriali, che vuole favorire la partecipazione, organizzativa e finanziaria, nelle aziende. Contrattazione dell’organizzazione del lavoro e partecipazione organizzativa: sono i due pilastri delle proposte contenute nel Documento. L’obiettivo dell’innovazione organizzativa rappresenta la strada maestra per il recupero di produttivita’ attraverso la valorizzazione del lavoro”, dichiara Maurizio Spina.

“L’agevolazione fiscale si applica alle somme fino a 2.000 euro, contrattate in azienda o sul territorio, legate al raggiungimento di obiettivi di produttivita’, redditivita’, qualita’, efficienza ed innovazione. Il tetto di reddito che il lavoratore non puo’ superare per rientrare nell’agevolazione e’ elevato a 50 mila euro: si amplia cosi’ il numero dei lavoratori interessati”, spiega Stendardi. Il nuovo Decreto affida alla contrattazione collettiva, e non solo alle decisioni unilaterali dell’impresa, anche la possibilita’ di prevedere forme di welfare sottoposte a totale esenzione fiscale, e che non concorrono a formare reddito da lavoro dipendente. Si tratta, tra le altre, delle spese relative ad opere o servizi offerti e utilizzabili volontariamente dalla generalita’ dei dipendenti, o categorie di dipendenti, quali i servizi di educazione, istruzione, assistenza ai familiari anziani o non autosufficienti. “Il premio di risultato potra’ essere convertito anche in forme di prestazioni di welfare, non soggette a tassazione. E’ un vantaggio, ma va subito chiarito che in questo caso gli importi non formano contribuzione previdenziale, non sono utili per la pensione. Le prestazioni di welfare potranno essere pagate attraverso buoni, voucher”, sottolinea Uliano Stendardi.

“La nuova norma apre un territorio sconfinato per costruire un nuovo sistema di relazioni industriali. Consente di estendere i vantaggi della defiscalizzazione al maggior numero di imprese abruzzesi, anche a quelle medie e piccole. Vogliamo contribuire al rilancio di un modello di sviluppo basato sulla qualita’ dei processi produttivi ed organizzativi e sulla valorizzazione del lavoro. E’ necessario un salto di qualita’ nella gestione delle relazioni industriali; siamo chiamati a pensare, progettare e realizzare delle soluzioni contrattuali originali, disegnate sulle specifiche caratteristiche dei singoli contesti aziendali e territoriali”, ha concluso Spina.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *