Greenpeace: i Munduruku non vogliono abbandonare il loro villaggio, la storia di Aldira

Una bambina mi stava colorando il viso di rosso con i semi di urucu quando Aldira mi ha invitato a casa sua per bere succo di buritì. Aldira Akai Munduruku è la maestra di lingua materna di Sawré Muybu, uno dei villaggi degli indigeni Munduruku sul fiume Tapajós, nel cuore della foresta amazzonica. Con il passare del tempo […]

Una bambina mi stava colorando il viso di rosso con i semi di urucu quando Aldira mi ha invitato a casa sua per bere succo di buritì. Aldira Akai Munduruku è la maestra di lingua materna di Sawré Muybu, uno dei villaggi degli indigeni Munduruku sul fiume Tapajós, nel cuore della foresta amazzonica.

Con il passare del tempo imparò il portoghese molto bene e trovò lavoro in una lavanderia, ma non smise mai di tornare a far visita al suo villaggio. Durante una di queste visite conobbe il suo futuro marito, uno dei figli del casique (capo, portavoce) del villaggio di Sawré Muybu.

Non dubitò un attimo quando lui le chiese se fosse disposta a tornare a vivere in un villaggio Munduruku. Ora ha due figli, dà lezioni nella scuola del villaggio a 10 bambini tra i 4 e i 9 anni, dal lunedì al venerdì, dalle 12,30 alle 15.

Per la prima volta da quando abbiamo iniziato a parlare interrompe il suo lavoro, la preparazione di una cintura di semi, e mi guarda negli occhi. Mi dice che qui era molto felice finché non ricevette la visita di due rappresentanti del governo brasiliano venuti a incontrare la comunità per parlare della costruzione della diga di São Luiz do Tapajós.

Era il 2014 e Aldira li ricevette personalmente: arrivarono nel villaggio di Sawré Muybu esattamente il giorno in cui né il casique, né i suoi figli, erano presenti. Chiesero ai Munduruku di lasciare il loro villaggio in cambio di case con elettricità e una bellissima scuola.

Come sempre i Munduruku risposero di avere già tutto quello di cui hanno bisogno.  

Alcuni dei parenti di Aldira vivono in un villaggio sul fiume Teles Pires, un emissario del fiume Tapajós.Da quando la diga idroelettrica di Teles Pires è stata costruita, nel 2015, i pesci hanno iniziato a morire e i pescatori non possono più offrire cibo alla comunità. Molti hanno dovuto abbandonare il villaggio e trasferirsi nelle città vicine. Aldira teme che se la diga di São Luiz do Tapajós venisse costruita, succederà lo stesso ai Munduruku, ai suoi figli.

La costruzione della diga Teles Pires ha anche già provocato la diminuzione della portata del fiume Tapajós.

La mega diga idroelettrica di São Luiz do Tapajós, la più grande delle 43 dighe previste sul fiume Tapajós, avrebbe un bacino di 729 chilometri quadri e sommergerebbe 400 chilometri quadri di foresta pluviale incontaminata, portando inoltre alla deforestazione di un’area di 2.200 chilometri quadri.

Ciò metterebbe in grave pericolo la biodiversità della regione e priverebbe le comunità tradizionali dalla loro terra e dei loro mezzi di sussistenza.

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