Forestale, Sapaf: 2.000 persone in piazza Montecitorio

“Oggi 2.000 persone in piazza Montecitorio hanno gridato al Parlamento e al Governo di fermarsi, di non destrutturare l’apparato della sicurezza sopprimendo il Corpo forestale dello Stato che è l’avamposto più importante nella lotta alle ecomafie e ai reati ambientali, di guardare a quella straordinaria legge che è la 121/81 per migliorarla e non di […]

“Oggi 2.000 persone in piazza Montecitorio hanno gridato al Parlamento e al Governo di fermarsi, di non destrutturare l’apparato della sicurezza sopprimendo il Corpo forestale dello Stato che è l’avamposto più importante nella lotta alle ecomafie e ai reati ambientali, di guardare a quella straordinaria legge che è la 121/81 per migliorarla e non di fare un passo indietro di 35 anni militarizzando e togliendo diritti civili”. Lo afferma Marco Moroni, segretario generale del Sapaf, oggi in piazza a Montecitorio.

“Ho visto oggi in piazza tanti forestali, poliziotti, penitenziari, vigili del fuoco – dice Moroni -, ma anche militari arrivati a titolo personale, sindacati di polizia, associazioni ambientaliste e vari parlamentari che ringrazio, semplici cittadini, gente venuta da ogni parte d’Italia che ha fatto sacrifici non indifferenti per essere presente a Roma. I professionisti della sicurezza chiedono al governo di poter, davvero, essere messi nelle condizioni migliori per offrire sicurezza ai cittadini italiani. Proprio stamattina il rapporto ecomafie di Legambiente conferma che la metà dei reati viene scoperta dal Corpo forestale. Come si può anche solo pensare di sopprimerci?”.

“La nostra proposta è semplice e accettabile per il Governo – afferma il sindacalista -, fermiamo tutto e sediamoci attorno ad un tavolo, rinviamo il decreto di accorpamento e militarizzazione di 6 mesi e proviamo tutti insieme a fare una buona riforma. Noi al presidente del Consiglio e al ministro Madia abbiamo fatto arrivare un messaggio chiaro e soprattutto la volontà di collaborare. Ci aspettiamo una risposta franca e concreta. In caso contrario, si sappia, la nostra mobilitazione non potrà che continuare ed, infatti, abbiamo già programmato per settembre una giornata di sciopero”.

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