Marcinelle: delegazione abruzzese al Quirinale

Una delegazione istituzionale abruzzese, guidata dal presidente della Giunta regionale Luciano D’Alfonso, e’ stata ricevuta questa mattina al Quirinale dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La delegazione era composta dai sindaci dei Comuni maggiormente colpiti dalla tragedia: Luciano Mucciante (sindaco di Castel del Monte), Ilario Lacchetta (sindaco di Farindola), Giuseppe Esposito (sindaco di Lettomanoppello), Giorgio […]

Una delegazione istituzionale abruzzese, guidata dal presidente della Giunta regionale Luciano D’Alfonso, e’ stata ricevuta questa mattina al Quirinale dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La delegazione era composta dai sindaci dei Comuni maggiormente colpiti dalla tragedia: Luciano Mucciante (sindaco di Castel del Monte), Ilario Lacchetta (sindaco di Farindola), Giuseppe Esposito (sindaco di Lettomanoppello), Giorgio De Luca (sindaco di Manoppello), Domenico Giangiordano (sindaco di Roccascalegna), Luigi Canzano (sindaco di Turrivalignani), Ivan Di Pompeo (vicesindaco di Castel Del Monte) Ivan Di Pompeo. Hanno partecipato all’incontro anche il presidente della Saga, Nicola Mattoscio, e il presidente dell’Associazione Minatori Vittime del Bois du Cazier, Nino Domenico Di Pietrantonio. L’udienza e’ iniziata alle 10,30.

Il governatore D’Alfonso ha preso la parola sottolineando come l’identita’ abruzzese sia stata costruita anche sulla tragedia di Marcinelle, evento simbolo che ha segnato la memoria collettiva del territorio d’Abruzzo. Per questo, D’Alfonso ha chiesto al presidente Mattarella di sostenere la Regione Abruzzo nella realizzazione di un luogo della memoria, a Manoppello, in cui cristallizzare e consacrare il sacrificio delle 60 vittime abruzzesi della tragedia, 23 delle quali originarie proprio di Manoppello. E’ stata poi la volta del primo cittadino di Manoppello, il quale ha ricordato il dramma vissuto dalla comunita’ manoppellese segnata dalla catastrofe e ha ribadito la necessita’ che un luogo della memoria onori sul territorio della provincia di Pescara le vite di quanti, partiti per risollevare economie domestiche ai limiti dell’indigenza, non fecero piu’ ritorno nelle terre di origine.

Commoventi le parole del presidente dell’Associazione Minatori Vittime del Bois du Cazier di Lettomanoppello, che ha raccontato al presidente Mattarella la propria tragedia familiare: figlio di uno dei minatori morti nell’incendio del Bois du Cazier, Di Pietrantonio ha coltivato negli anni la speranza di trovare la verita’ sulla vicenda di suo padre e delle altre 261 vittime della tragedia. Ha chiesto al presidente Mattarella di aiutare i familiari delle vittime a fare luce su tanti aspetti della tragedia ancora non chiariti, sottolineando come in molte bare riportate in Abruzzo non siano mai stati trovati i corpi. Infine il presidente della Saga ha ricordato come il dramma sociale dell’emigrazione – che nel corso del Novecento ha portato all’esodo di 300mila abruzzesi nel mondo – non vada dimenticato e venga posto a fondamento del patrimonio umano e culturale della regione.

L’Abruzzo, ha continuato Mattoscio, oltre ad aver prodotto eserciti di uomini da esportare all’estero, ha dato i natali anche a una delle piu’ celebri brigate partigiane che hanno contribuito a liberare l’Italia dal nazifascimo, la Brigata Maiella. Il presidente della Repubblica, nel prendere la parola, ha espresso il suo plauso alla visita della delegazione abruzzese, rimarcando come sia nelle more della Repubblica italiana la celebrazione della memoria della tragedia di Marcinelle. L’immane sacrificio di coloro che sono partiti con la speranza di migliorare le condizioni di vita dei propri figli – ha dichiarato Mattarella – ha contribuito a costruire il presente del nostro Paese. Mattarella ha assicurato la piena disponibilita’ nel patrocinare la realizzazione di un luogo della memoria a Manoppello e si e’ impegnato a perorare la causa di quanti, ancora oggi, chiedono verita’ sui tragici fatti dell’8 agosto 1956. Ha infine salutato la delegazione dichiarando al presidente D’Alfonso: “Lavoriamo affinche’ io possa accettare il vostro invito in autunno”.

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