Terremoto, Sgarbi: “Ci sono 3500 pezzi d’arte su cui intervenire, serve una Authority del restauro”

Vittorio Sgarbi è intervenuto questa mattina su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano, nel corso corso del format ECG, con Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio. Sul terremoto che ha colpito il centro Italia: “Distinguere tra beni artistici e vite umane è una questione che non ha significato. Un monumento che cade può cadere per […]

Vittorio Sgarbi è intervenuto questa mattina su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano, nel corso corso del format ECG, con Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.

Sul terremoto che ha colpito il centro Italia: “Distinguere tra beni artistici e vite umane è una questione che non ha significato. Un monumento che cade può cadere per sempre e morire, e portare con sé memoria di tantissime persone. Oppure può essere gravemente ferito, e quindi è come una persona che è stata trovata sotto le macerie e portata all’ospedale, quindi bisogna cercare di intervenire per portarla alla sanità. Distinguere le cose è una questione retorica: è evidente che le persone sono più importanti delle pietre, ma le pietre sono una parte della loro anima, una parte della loro vita, quindi la questione annosa, meglio la vita della vita o la cappella sistina, si pone in queste occasioni ma non ha una soluzione. Soltanto un folle potrebbe costringere tra i due a scegliere. In questo caso c’è poco da scegliere, sono travolti entrambi, con la differenza che i morti sono morti per sempre, i feriti dovranno essere guariti mentre case ed edifici potranno essere abbandonati per l’eternità oppure rimessi in piedi come prima, ricostruendo le città che sono state colpite, evitando che si cancelli tutto con le ruspe per costruire dei villaggetti dove trasferire le persone. La questione del conflitto tra la vita delle persone e i monumenti è inconsistente, sono due problematiche che devono essere affrontate. Nel momento in cui ci sono i morti sotto le rovine è inutile parlare dei monumenti, ma tra qualche giorno inizierà ad essere affrontato anche questo discorso”.

 

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