Dal 6 settembre 2016 e fino alle ore 14,00 del 17 ottobre 2016 gli enti di servizio civile iscritti all’albo nazionale e agli albi regionali e delle province autonome possono presentare progetti di servizio civile nazionale da realizzarsi in Italia e all’estero, da finanziare con le risorse relative all’anno 2017. Gli enti iscritti nell’albo nazionale dovranno far pervenire i progetti esclusivamente al Dipartimento della gioventù e del servizio civile nazionale. Gli enti iscritti agli albi regionali e delle province autonome dovranno presentare i progetti esclusivamente alle Regioni e alle Province autonome dove sono dislocate le sedi di attuazione dei progetti presentati.
Alcune novità rispetto agli anni passati riguardano i progetti di Servizio Civile Nazionale da realizzarsi all’estero che devono essere corredati da misure e modalità tali da garantire livelli minimi di sicurezza e di tutela dei volontari mediante la predisposizione di un Piano di Sicurezza con l’individuazione un Responsabile della sicurezza. Inoltre, i progetti da realizzarsi all’estero, oltre alle tradizionali aree d’intervento possono essere presentati anche nei seguenti ambiti:
- Cooperazione allo sviluppo ai sensi della legge 125/2014;
- Interventi di peace-building e di ricostruzione post conflitto;
- Assistenza, ivi inclusa l’assistenza ai rifugiati e ai migranti;
- Patrimonio artistico e culturale, ivi inclusa l’educazione al dialogo tra le culture;
- Educazione e promozione culturale, ivi inclusa la promozione della lingua e cultura italiana all’estero.
Altra novità riguarda le zone colpite dal sisma del 24 agosto 2016. Gli enti iscritti all’Albo nazionale ed agli Albi delle Regioni e delle Province autonome, aventi sedi di attuazione progetto nelle Province interessate dal sisma, potranno inviare manifestazioni d’interesse per la realizzazione di progetti di servizio civile nazionale nelle aree terremotate (Abruzzo, Lazio, Marche ed Umbria), finalizzati alla ripresa della vita civile delle comunità colpite ed a favorire il ritorno delle popolazioni alla “normalità”.
Il Dipartimento con successivo avviso, definito previo accordo con l’Autorità preposta al coordinamento della ricostruzione e le regioni interessate, comunicherà i tempi e le modalità di presentazione dei progetti esecutivi.
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