Blundo (M5S): “È garantito il giusto processo negli allontanamenti dei minori?”

“Ho voluto essere presente oggi all’udienza per Angela, si tratta del caso di un bambino di tre anni che è stato allontanato dalla madre da quasi un anno, nonostante il positivo rapporto ‘madre-figlio’. È rimasta inapplicata anche l’indicazione nel provvedimento del Tribunale del maggio 2015 per garantire una graduale autonomia dalla struttura d’accoglienza dove era […]

Ho voluto essere presente oggi all’udienza per Angela, si tratta del caso di un bambino di tre anni che è stato allontanato dalla madre da quasi un anno, nonostante il positivo rapporto ‘madre-figlio’. È rimasta inapplicata anche l’indicazione nel provvedimento del Tribunale del maggio 2015 per garantire una graduale autonomia dalla struttura d’accoglienza dove era stata accolto per motivo di povertà.

Lo dichiara la Sen. Enza Blundo del Movimento 5 Stelle a margine del giudizio di secondo grado tenutosi oggi presso la Corte d’Appello di Ancona.

Si tratta di uno dei casi che ho avuto modo di approfondire nell’ambito della mia visita ispettiva nella Casa di Mamre della Fondazione Sagrini. Avevo constatato che nelle struttura non c’era disponibilità di un alloggio da assegnare alla madre del bimbo per garantire l’applicazione del provvedimento e dar loro l’opportunità di stare in appartamento con graduale autonomia.

«Ad oggi non c’è alcun progetto di sostegno per il ricongiungimento del piccolo con la madre, anzi, si promuove l’inserimento del minore in una nuova famiglia, ignota per la madre e preludio di una adozione mascherata».

Nell’attesa che iniziasse l’udienza  prosegue la senatrice pentastellata  ho potuto conoscere un ulteriore caso raccontatomi da un tutore di minore, nominato dal Tribunale. Si tratta di un altro bimbo di due anni che ha vissuto una situazione in cui la madre subiva violenze dal marito e che, in base alla decisione del Tribunale per i Minorenni, non può più vedere la madre e nonostante la stessa abbia denunciato le violenze e per questo si trovi in una comunità protetta, le impediscono di vedere il figlio. Anche in questo caso nella relazione madre-figlio, non c’è ombra di pregiudizio e ciò che mi ha colpito in modo particolare è stato il racconto di quando il bimbo ha festeggiato il suo compleanno in assenza della madre ed è stata chiesta l’autorizzazione persino per inviare alla donna un breve video in cui il suo bambino spegneva le candeline.

Mi chiedo come possa considerarsi questo una tutela del minore e non venga valutato l’operato dei magistrati che violano gli art. 2, 3, 29 e 30 della Costituzione, le leggi statali e le norme europee ‘CEDU’, per le quali l’Italia è stata più volte sanzionata e ciò a maggior ragione poiché ad emanare tali decreti di allontanamento è stato il medesimo tribunale.

«A questo punto la tendenza all’affido-adozione risulta ancor più pericolosa rispetto al disegno di legge a prima firma di Puglisi e approvato recentemente che ha snaturato l’istituto dell’affido già compromesso da gravi criticità» – conclude Blundo.

 

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