Presidio dei circa 90 lavoratori dello stabilimento “Cementir- Sacci” di Cagnano Amiterno (AQ), che questa mattina, dalle 8 alle 11, hanno protestato davanti alla sede della Regione, all’Aquila. Le maestranze e le rappresentanze sindacali sono state ricevute dal vice presidente della Regione, Giovanni Lolli, per illustrare le motivazioni della vertenza.
“La Cementir- Sacci ha aperto una procedura di licenziamento per 260 dipendenti a livello nazionale, di cui 17 nel sito di Cagnano Amiterno”, spiegano Pietro Di Natale, segretario Filca – Cisl Abruzzo e Paolo Sangermano, segretario Cisl della provincia dell’Aquila, “licenziamenti inaccettabili, in quanto il presupposto per il rilevamento del gruppo Sacci da parte della Cementir, avvenuto a luglio scorso, prevedeva il rinnovo della concessione mineraria della cava, in scadenza. Concessione rilasciata dalla Regione Abruzzo a condizione che lo stabilimento aquilano mantenesse intattii livelli occupazionali. Con l’avvio della procedura di licenziamento, l’azienda è venuta meno agli impegni presi nei confronti della Regione, del Comune di Cagnano Amiterno e, soprattutto, dei lavoratori”. Di Natale e Sangermano fanno sapere che “la Regione si è impegnata a convocare immeditamente il gruppo Caltagirone, proprietario della Cementir- Sacci, per chiedere il blocco dei licenziamenti, la tutela nel tempo dei posti di lavoro e la prosecuzione dell’attività nel cementificio aquilano”.
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