Repubblica Centrafricana: ancora critica situazione umanitaria

Mentre i funzionari del governo della Repubblica Centrafricana (RCA), l’Unione europea, le Nazioni Unite e gli Stati donatori sono oggi [ieri giovedì 17 novembre, ndr] riuniti a Bruxelles per discutere degli impegni presenti e futuri verso il Paese, Medici Senza Frontiere (MSF) lancia l’allarme sui bisogni umanitari che ancora attanagliano la popolazione civile: assistenza umanitaria […]

Mentre i funzionari del governo della Repubblica Centrafricana (RCA), l’Unione europea, le Nazioni Unite e gli Stati donatori sono oggi [ieri giovedì 17 novembre, ndr] riuniti a Bruxelles per discutere degli impegni presenti e futuri verso il Paese, Medici Senza Frontiere (MSF) lancia l’allarme sui bisogni umanitari che ancora attanagliano la popolazione civile: assistenza umanitaria e sanitaria devono continuare a ricevere stanziamenti adeguati.

Dopo le elezioni del 2016, alcuni attori internazionali hanno parlato di una “normalizzazione” della situazione in Repubblica Centrafricana per giustificare un graduale spostamento verso lo sviluppo, a scapito della capacità di risposta umanitaria. Ogni giorno, MSF è testimone di una realtà ben diversa: un gran numero di persone sono infatti ancora prigioniere di violenza e paura, e non hanno accesso ai servizi di base, come alloggio, cibo, acqua potabile, servizi igienico-sanitari, assistenza sanitaria e protezione.

Più della metà della popolazione ha bisogno di assistenza umanitaria e quasi 400.000 persone sono sfollate; un altro mezzo milione ha cercato rifugio nei Paesi vicini. La situazione sanitaria in RCA è preoccupante e gli indicatori mostrano una situazione simile, se non peggiore, agli anni precedenti. Il sistema sanitario pubblico non funziona in modo regolare. In molti casi, MSF si è trovata a fornire assistenza medica in zone dove non ci sono altri operatori sanitari. Le strutture sanitarie funzionanti scontano una grave carenza di personale medico, soprattutto nelle aree rurali. Alla fine di giugno 2016, MSF aveva già trattato 6.700 bambini malnutriti – molto più della metà dei 10.200 casi trattati in tutto il 2015.

Insicurezza, risorse insufficienti e politiche sanitarie inadeguate restano i principali ostacoli per l’accesso alle cure sanitarie per i più vulnerabili. Contrariamente al discorso attuale, i bisogni umanitari non sono ancora coperti e la risposta deve quindi continuare. I donatori, il governo e gli attori internazionali non possono permettersi di interrompere o diminuire l’assistenza umanitaria in questo momento. La situazione in RCA è tale che la vita, la salute e il benessere di molte persone dipende dall’azione delle organizzazioni umanitarie e dall’impegno finanziario internazionale. I bisogni umanitari persistenti della popolazione devono quindi rimanere una priorità centrale nell’agenda internazionale.

Il Governo centroafricano e i donatori devono stanziare risorse adeguate e mirate agli attuali bisogni umanitari e di sviluppo nel settore sanitario. Nel 2016, MSF, con i fondi provenienti da donatori privati, ha speso 55 milioni di euro per sostenere 17 programmi medici in 9 prefetture. Questo importo supera il budget sanitario nazionale ed è notevolmente più grande rispetto agli investimenti nel settore di qualsiasi governo donatore. Inoltre, MSF chiede a tutte le parti in conflitto in RCA di assumersi la responsabilità di assicurare che la popolazione civile sia tutelata; di garantire l’accesso umanitario sia nelle aree urbane sia nelle aree più remote del paese; e garantire l’accesso alle cure sanitarie e il rispetto degli operatori sanitari e delle strutture.

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