Kyenge: “Ius Soli priorità del Pd. In Italia sta crescendo il razzismo”

Cecile Kyenge è intervenuta questa mattina ai microfoni di ECG, il programma condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano. Sullo Ius Soli: “Bisogna scendere nell’era moderna e guardare che il Paese sta cambiando. Prima di bocciare questa legge sullo Ius Soli bisognerebbe leggerla la […]

Cecile Kyenge è intervenuta questa mattina ai microfoni di ECG, il programma condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano.

Sullo Ius Soli: “Bisogna scendere nell’era moderna e guardare che il Paese sta cambiando. Prima di bocciare questa legge sullo Ius Soli bisognerebbe leggerla la legge, conoscerla. Molti invece la stanno strumentalizzando e basta. Nel Pd, come in tutti i partiti, c’è chi sposa questa riforma di civiltà e chi non la vorrebbe, però la voce del Pd è chiara, questa riforma per noi è una priorità. Se non la approviamo ora vuol dire che il nostro partito perderà un bel pezzo del proprio elettorato che in questo ha creduto fin dall’inizio. Alfano? Deve scegliere se essere uno statista o un tronista. Di fronte a delle idee uno statista sceglie l’idea, un tronista sceglie una poltrona. Il suo no me l’aspettavo comunque. Senza l’approvazione dello Ius Soli facciamo un regalo alla destra estrema e ad Alfano e perdiamo voti. Lo Ius soli è una priorità. Riguarda un milione di bambini. Un’alleanza con Alfano è triste. Non ha capito i principi e i valori della sinistra. Non parliamo lo stesso linguaggio. Per quanto mi riguarda, direi mai ad una alleanza con Alfano. Meglio MDP almeno appartiene a sinistra”.

Sulla signora di origine etiope cui è stato impedito di insediarsi nell’alloggio popolare a Roma che le era stato assegnato: “Sta crescendo il razzismo in Italia e questo accade per una politica che non riesce a dare risposte a un disagio sociale. Il razzismo è una conseguenza di un disagio che noi dobbiamo ascoltare attentamente. Il sistema non riesce più a funzionare, il migrante è diventato il capro espiatorio di una realtà che andrebbe cambiata. Le disuguaglianze sono diventate troppo grandi, dobbiamo affrontarle, altrimenti a pagare saranno sempre i più deboli”.

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