Rugby: torna il “Sei Nazioni”

Tra impegno per il sociale e passione per la cultura, tra sport e voglia di festa, torna il Sei Nazioni di rugby. Torneo tra i piu’ antichi al mondo, torna a Roma con una sfida affascinante com’e’ quella tra l’Italia e la Scozia. Gli highlanders arrivano nella Capitale con il solito seguito di migliaia di […]

Tra impegno per il sociale e passione per la cultura, tra sport e voglia di festa, torna il Sei Nazioni di rugby. Torneo tra i piu’ antichi al mondo, torna a Roma con una sfida affascinante com’e’ quella tra l’Italia e la Scozia. Gli highlanders arrivano nella Capitale con il solito seguito di migliaia di tifosi, uomini in gonnellino e donne con pantaloni scozzesi, che gia’ da giorni hanno invaso le strade del centro: da Villa Borghese a via del Corso, a San Pietro, fino a piazza Venezia, a passeggio tra gli sguardi incuriositi e divertiti dei romani. Saranno in 60mila almeno gli appassionati, tra italiani e scozzesi, che riempiranno prima il Foro Italico, poi lo stadio Olimpico: tanto sport, ma senza dimenticare la cultura. Grazie all’accordo tra il ministero dei Beni e delle Attivita’ culturali e del Turismo e la Federazione Italiana Rugby, infatti, i possessori dei biglietti validi per assistere alla partita avranno diritto all’ingresso gratuito per due persone in oltre quaranta Musei e Gallerie d’arte della Capitale nel fine settimana che va da oggi a domenica 18 marzo.

I musei statali che aderiscono all’iniziativa sono: per il Polo Museale del Lazio la Galleria Spada, il Museo Nazionale degli Strumenti Musicali, il Museo Nazionale di Palazzo Venezia, il Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo, il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia; per il Museo delle Civilta’ il Museo Nazionale dell’Alto Medioevo, il Museo delle Arti e delle Tradizioni Popolari, il Museo Preistorico ed Etnografico Luigi Pigorini; le due sedi di Palazzo Barberini e di Palazzo Corsini delle Gallerie Nazionali d’Arte Antica; per il Museo Nazionale Romano le sedi di Palazzo Massimo, Palazzo Altemps, Crypta Balbi e Terme di Diocleziano. All’iniziativa hanno aderito anche i musei civici di Roma. E come sempre, tanta attenzione al sociale. La Federazione Italiana Rugby conferma il proprio sostegno a favore di ogni tipo di inclusione, con l’evento ‘Rugby per Tutti’ allo Stadio dei Marmi, a due passi dall’Olimpico. In occasione del match di chiusura del Torneo, la Federugby ha coinvolto tre importanti realta’ sportive che da diversi anni sono impegnate in prima linea nell’integrazione nel tessuto sociale italiano di giovani extracomunitari attraverso i valori sani dello sport: Le Tre Rose Nere di Casale Monferrato, i Diavoli Rossi di Varese, due squadre formate da richiedenti asilo che partecipano a pieno titolo ai Campionati, e la squadra di calcio Liberi Nantes di Roma che milita nella Terza Categoria Figc

Non solo. In occasione della partita, la Lega del Filo d’Oro e la Federazione Italiana Rugby daranno il via all’iniziativa #uncontattochevale, un evento speciale che avra’ l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della sordocecita’ in Italia, disabilita’ che riguarda quasi 190mila persone nel nostro Paese. Tornando alla parte sportiva, e’ tutto gia’ pronto nell’area del Foro Italico, per pre e dopo gara che saranno sicuramente all’insegna della festa: chi avra’ vinto avra’ un motivo in piu’ per festeggiare, ma chi avra’ perso si lascera’ comunque coinvolgere dal clima che come da tradizione sara’ di assoluta festa. Ci sara’ birra a fiumi ma, c’e’ da giurarci, nessuna intemperanza dei tifosi. Fischio d’inizio alle 13.30, finora i biglietti venduti sono 60mila, sono andate esaurite curve e tribuna Tevere. “Arriviamo a questa partita pronti a dare tutte- ha detto alla vigilia Sergio Parisse, il 34enne capitano azzurro- E anche di piu’. Quando indossi questa maglia non puoi non avere stimoli, ma siamo consapevoli che oggi ancora non basta. Per i nostri giovani sara’ importante giocare queste partite, faranno esperienza”. L’Italia arriva a questa gara senza averne vinta neanche una in questa edizione.

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