Maturità. Ansia, sorrisi e incubo matematica: ecco come l’hanno vissuta i vip

Davanti agli esami di maturita’ siamo tutti uguali, parola di vip. Sono loro, cantanti, attori, presentatori e conduttori celebri, a raccontare a diregiovani.it il loro viaggio di fine scuola. E lo fanno un po’ come tutti gli studenti italiani: con ironia, nostalgia e un pizzico di quell’ansia che “ancor non ci abbandona”, per citare al […]

Davanti agli esami di maturita’ siamo tutti uguali, parola di vip. Sono loro, cantanti, attori, presentatori e conduttori celebri, a raccontare a diregiovani.it il loro viaggio di fine scuola. E lo fanno un po’ come tutti gli studenti italiani: con ironia, nostalgia e un pizzico di quell’ansia che “ancor non ci abbandona”, per citare al plurale il Sommo Poeta, protagonista indiscusso della vita scolastica di ragazzi ed ex ragazzi italiani. Aneddoto da ricordare col sorriso o trauma insuperato, la maturita’ resta indelebile tra i ricordi dei piu’. “Ho citato Pirandello alzandomi in piedi sulla sedia, ero un po’ ubriaco mi sa” racconta Francesco ‘Checco’ Draicchio de ‘Lo Stato Sociale’, la band bolognese dei ‘Turisti della democrazia’ consacrata al grande pubblico a Sanremo 2018 con il secondo posto per ‘Una vita in vacanza’. Mentre Alberto ‘Albi’ Cazzola, altro membro della formazione emiliana, racconta: “La professoressa di matematica mi ha chiesto una cosa a cui non ho saputo rispondere. A quel punto mi ha chiesto di dirle un argomento a piacere e…non ho saputo rispondere”. Quando si e’ in corsa sono tante le aspettative, che a volte si trasformano in cocenti delusioni: “Sono arrivato all’orale con 59 punti, all’orale mi hanno dato solo sei punti- racconta il cantante sardo Valerio Scanu- Ho preso 65 ma sarei dovuto uscire con piu’ di 90. Mi hanno segato all’orale”.

A ‘segare’ il rapper Briga – alias Mattia Bellegrandi – invece, “una serie di circostanze”: “Andavo bene a scuola, al ginnasio, poi ho fatto un anno in Danimarca e sono tornato che per me la faccenda scuola era bella che archiviata. Sono dovuto andare in un altro istituto, ma sono stato bocciato alla prima maturita’. Era giusto che mi bocciassero perche’ avevo preso sottogamba l’anno scolastico, non avevo studiato. L’anno dopo sono andato a vivere a Madrid, quando sono rientrato mi sono iscritto a scuola, ho fatto la maturita’ e ho preso 85”. C’e’ anche chi, come Claudio del duo comico Le Coliche, sorride e racconta di aver fatto “un bell’esame” anche se “mi ricordo che a matematica ho copiato tutto, m’e’ arrivata la carta igienica!”. Quella stessa matematica “incubo” di Franca Leosini, celebre volto di Rai Tre con le sue ‘Storie maledette’, che ricorda: “Avevo 10 in italiano, la matematica me la regalavano. Per me, 1+1 fa 11”. A complicare le cose per Carlo Verdone e’ stata, invece, l’ansia da prestazione: “Un mio amico fece una grande stupidaggine e mi disse: ‘Prendi questa pasticca che ti fara’ sentire tonico’. Io come un cretino la presi: era la simpamina e si dava ai ciclisti per affrontare meglio le salite al Giro d’Italia. Manco’ poco che non mi prese un infarto… Della maturita’ ho quindi un ricordo orribile- aggiunge- perche’ avevo 220 di pulsazioni e feci tutto l’esame con il fiatone. Mai piu’ una cosa del genere, mai piu’, sono ancora scioccato dal ricordo. Doveva essere una specie di fosforo e invece non lo era, era una sostanza dopante, una cosa drammatica. Ha sbagliato il mio amico e ho sbagliato io, ma ero ragazzino e non capivo niente”.

Altra vittima, in questo caso ‘innocente’, della maturita’ la conduttrice radiofonica e televisiva Andrea Delogu: “La mia maturita’ l’ho vissuta talmente tanto in tensione che appena ho finito ho avuto la febbre a 38-39. Non ho dormito per tre giorni, ma non ho copiato. Il voto non e’ stato altissimo perche’ ho un po’ volato con la fantasia”. Mentre Emma Marrone, voce dalla bellezza selvaggia, l’ha presa cantando: “Mi sono presentata all’esame di maturita’ con uno stereo dicendo ai professori che se l’esame fosse andato male io gli avrei cantato una canzone e loro mi avrebbero promossa. E cosi’ e’ stato”. Perche’ il pianoforte sulla spalla ancora funziona.

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