#Savepongo: no all’olio di palma per fare biodiesel

L’olio di palma non conosce frontiere e ormai ha conquistato anche il mondo dei biocarburanti. In Italia il 95% del biodiesel e’ prodotto con olio di palma (dato Transport&Environment). Inoltre la Penisola e’ il secondo maggiore produttore di biodiesel da olio di palma in tutta Europa: nel 2017, insieme a Spagna e Paesi Bassi, l’Italia […]

L’olio di palma non conosce frontiere e ormai ha conquistato anche il mondo dei biocarburanti. In Italia il 95% del biodiesel e’ prodotto con olio di palma (dato Transport&Environment). Inoltre la Penisola e’ il secondo maggiore produttore di biodiesel da olio di palma in tutta Europa: nel 2017, insieme a Spagna e Paesi Bassi, l’Italia ha raffinato l’83% di questo olio vegetale responsabile della deforestazione delle foreste equatoriali e della riduzione di biodiversita’. Peccato che l’87% degli italiani non sa di mettere questa materia prima nei propri serbatoi quando va a fare rifornimento (dato sondaggio Ipsos). E cosi’ se negli ultimi anni l’uso dell’olio di palma negli alimenti e nelle sostanze chimiche sta diminuendo grazie alla pressione dei consumatori, quello usato per il biodiesel e’ invece quadruplicato. Senza contare che l’Unione Europa prevede dei sussidi su questa pratica e definisce questi carburanti ‘green’. I biodiesel a base di olio di palma, pero’, di sostenibile e verde hanno ben poco e contribuiscono, indirettamente, alla deforestazione e alla messa in pericolo della fauna selvatica. Con l’espansione delle piantagioni di palme da olio, milioni di ettari di foresta pluviale sono stati infatti distrutti per soddisfare la sete europea di olio di palma. E con essi spariscono specie di animali uniche, come gli orango, a rischio d’estinzione, che vivono nelle foreste del Borneo, tra Malesia e Indonesia.

Ogni giorno, a causa della deforestazione da olio di palma, muoiono 25 orango. Questi primati non hanno piu’ di che nutrirsi e, quando si avvicinano ai frutti delle palme, vengono uccisi. E con loro un gran numero di specie che abitano le foreste del Sud-Est Asiatico. Per questo Legambiente promuove in tutta Italia #SAVEPONGO nell’ambito della campagna europea #NotInMyTank lanciata da una coalizione di ONG e invita tutti. L’appello – promosso dalla coalizione di associazioni ambientaliste di Belgio (Fe’de’ration Inter-Environnement Wallonie), Bruxelles (Trasporti e ambiente), Francia (Amis de la Terre e Canopee’), Germania (Deutsche Umwelthilfe e Nabu), Italia (Legambiente), Portogallo (Zero), Spagna (Ecologistas en Acción), Svezia (Societa’ svedese per la conservazione della natura), e Paesi Bassi (Milieudefensie / Friends of the Earth Paesi Bassi) – e’ rivolto all’Unione Europea per dire ‘basta’ all’olio di palma nei motori diesel e per fermare i sussidi previsti per questa pratica. Nell’ambito della campagna #SAVEPONGO, in tutta Italia, e contemporaneamente in Europa, saranno lanciate una serie di iniziative pubbliche per convincere i responsabili politici ad agire su questo fronte ed evitare l’estinzione di molte specie, inclusi gli oranghi, causata dalla deforestazione.

In Europa, infatti, la battaglia puo’ essere vinta. La nuova legge europea sull’energia verde (direttiva 2018/844), approvata il 30 maggio 2018 dal Parlamento Europeo dopo i difficili negoziati, elimina gradualmente questa partica, impone alle compagnie petrolifere l’obbligo di dichiarare la presenza di olio di palma e fissa un limite massimo di sussidi ai biocarburanti prodotti dalle colture alimentari. La legge richiede che le colture ‘ad alto rischio’ di deforestazione vengano eliminate entro il 2030. Ma la parola finale spetta alla Commissione Europea che deve emanare un regolamento d’attuazione entro il primo trimestre 2019, prima delle elezioni europee, per poi poter essere approvato entro la fine del 2019. “Chiediamo al Governo italiano e, in particolare al Ministro per l’Ambiente Sergio Costa e al Ministro per lo Sviluppo Economico Luigi Di Maio, di prevedere una drastica riduzione delle importazioni di olio di palma per usi energetici nel prossimo Piano Nazionale Clima ed Energia – dichiara Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente – e di sostenere, insieme ai rappresentanti italiani nella Commissione e nel Parlamento Europeo l’abbandono dei biocarburanti e biocombustibili alimentari. Aderendo alla campagna europea lanciata dalla coalizione delle ONG ambientaliste vogliamo far conoscere il paradosso che, attraverso una misura nata in favore dell’ambiente, si e’ arrivati invece a distruggere foreste per alimentare veicoli diesel. E con #SAVEPONGO daremo voce alla maggioranza degli italiani che, ancor piu’ di tanti europei, non lo vogliono”. Infatti, secondo un sondaggio condotto da Ipsos in nove Paesi dell’Unione Europea, a cui hanno partecipato 4 mila e 500 cittadini, sono stati gli italiani a esprimere la piu’ forte opposizione all’utilizzo di olio di palma per il carburante delle auto e dei camion (il 75%), insieme agli ungheresi. “Gia’ oggi si possono produrre biocarburanti avanzati che sostituiscono l’olio di palma, riciclando scarti in un’ottica di economia circolare, come l’olio di frittura che gia’ oggi costituisce una valida e competitiva alternativa – conclude Zampetti -. Per il futuro ci auguriamo inoltre che sia necessario lavorare anche su una riduzione drastica dei veicoli alimentati con combustibili fossili e che sia possibile liberare le citta’ anche dai veicoli diesel, come ha gia’ deciso Milano a partire dal 2025”.

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