Giochi Mondiali Special Olympics 2019: l’aquilano Paolo Aquilio ad Abu Dhabi

Era il 4 gennaio del 2018 Special Olympics Italia quando attraverso una email ci venne comunicata la convocazione di Paolo Aquilio ai Giochi Mondiali Estivi Special Olympics Abu Dhabi 2019 nella disciplina pallacanestro. Abbiamo avuto più di un anno per prepararci a questo importante evento, un anno che ha coinvolto non solo Paolo e la […]

Era il 4 gennaio del 2018 Special Olympics Italia quando attraverso una email ci venne comunicata la convocazione di Paolo Aquilio ai Giochi Mondiali Estivi Special Olympics Abu Dhabi 2019 nella disciplina pallacanestro.

Abbiamo avuto più di un anno per prepararci a questo importante evento, un anno che ha coinvolto non solo Paolo e la sua famiglia, ma anche i suoi compagni di squadra e tutta la comunità aquilana.

Paolo è un ragazzo aquilano di 23 anni con un fratello gemello Luigi, si è diplomato all’Istituto Amedeo d’Aosta di L’Aquila ed è impiegato in una impresa edile.

Due sono le passioni che Paolo coltiva da sempre la pallacanestro e la chitarra, ma ha anche due amori la Juve e Laura Pausini.

Alla fin fine Paolo è un ragazzo come tanti, con tanti interessi e desideri.

Ha però un cromosoma in più che lo rende speciale.

Da bambino Paolo ha avuto la fortuna di incontrare una società di basket il 2K5 dove si è allenato per 10 anni e dove ha trovato dirigenti, tecnici e compagni di squadra che lo hanno accolto ed incluso nelle attività.

Crescendo, il percorso sportivo divenne troppo agonistico e non adeguato a Paolo portandolo all’abbandono della pallacanestro.

Finchè nel 2015 si presentò a Paolo il programma Special Olympics che lo ha rimesso nuovamente in gioco, dandogli nuove motivazioni.

Paolo ha trovato nuovi compagni, nuovi allenatori e nuovi traguardi da raggiungere. Con Special Olympics ha avuto l’opportunità di partecipare a tornei interregionali e nazionali di pallacanestro facendo trasferte di uno o più giorni, vivendo il momento del viaggio, dello spogliatoio, della partita, della premiazione e della camera d’albergo in autonomia lontano dai genitori.

Paolo è stato scelto tra tanti atleti in tutta Italia non solo perchè è bravo tecnicamente, ma anche per il percorso di autonomia che ha realizzato in questi anni, per la crescita del Team e dei familiari che stanno apprendendo la filosofia di Special Olympics.

Special Olympics Italia in vista del più grande evento sportivo ed umanitario del 2019, i Giochi Mondiali Special Olympics di Abu Dhabi, ha lanciato la Campagna di raccolta fondi “Adotta un Campione” con l’obiettivo di coprire le spese della trasferta degli Atleti italiani all’evento.

Il 21 gennaio 2018 a Roseto durante una partita di A2 Paolo ha ricevuto la notizia della convocazione al mondiale. Da quel giorno gli allenamenti sono seguiti incessanti. Ha partecipato prima al torneo centro sud di Special Basket poi a giugno ai Giochi Nazionali di Montecatini.

Con la rappresentativa nazionale ha effettuato ben quattro raduni nazionali utili a conoscere i compagni di squadra e gli allenatori.

Anche Sergio Parisse capitano della nazionale italiana di rugby e aquilano d’origine ha voluto sostenere in questa avventura Paolo, condividendo i valori di Special Olympics.

Paolo è una persona con una disabilità intellettiva e realizzerà il sogno di rappresentare l’Italia ad un evento sportivo di caratura mondiale. E’ un grande orgoglio per L’Aquila.

Dal 14 al 21 marzo, oltre 7mila atleti provenienti da ogni parte del mondo, saranno impegnati in 24 discipline sportive.

Gli Azzurri gareggeranno nelle seguenti discipline: atletica, badminton, bocce, bowling, calcio a 5 e a 7 unificati, equitazione, ginnastica artistica e ritmica, golf, equitazione, pallacanestro unificata e tradizionale, pallavolo unificata, nuoto, nuoto in acque libere, tennis, tennistavolo.

Porteranno in alto i colori del nostro Paese e saranno protagonisti di una grande rivoluzione di prospettiva che, attraverso lo sport, toccherà temi fondamentali del nostro tempo come l’accettazione di tutte le diversità e la piena inclusione.

“Non esiste posto migliore di Abu Dhabi per invitare il mondo ad unirsi e celebrare lo sport, celebrare le persone di tutte le culture e per dimostrare al mondo che le barriere culturali possono essere cancellate – ha detto Timothy Shriver, Presidente di Special Olympics International – Siamo entusiasti all’idea che siano i primi Giochi Mondiali organizzati nell’area Medio Orientale del mondo”.

Lo straordinario viaggio della delegazione italiana composta da 156 persone, tra atleti e tecnici, inizierà da Roma a partire dal 6 marzo, quando alle ore 18.00 verrà ricevuta a Palazzo Madama dalla Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati.

Il giorno successivo, giovedì 7 marzo, si svolgerà invece la Conferenza stampa di presentazione della Delegazione stessa alla presenza del Presidente del Coni, Giovanni Malagò, e del Presidente del Comitato Italiano Paralimpico, Luca Pancalli. Si terrà, come da tradizione, nel Salone d’Onore del CONI alle ore 10.00. Subito dopo, alle ore 13.00, la Delegazione sarà accolta nella Sala della Lupa, al Palazzo Montecitorio, per il saluto del Presidente della Camera, Roberto Fico, del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, del Sottosegretario con Delega allo Sport, Giancarlo Giorgetti e del Sottosegretario Simone Valente.

Venerdi 8 marzo la delegazione italiana partirà per Abu Dhabi per poi trasferirsi a Dubai per una tre giorni di visite culturali e ricreative. Ad Abu Dhabi il 14 marzo ci sarà la spettacolare Cerimonia di apertura in presenza di tante personalità mondiali e del principe Shaykh Khalifa bin Zayed Al Nahyan , l’attuale Presidente degli Emirati Arabi Uniti, nonché Emiro dell’emirato di Abu Dhabi.

Migliaia di persone prenderanno parte o guarderanno i Giochi. Si attendono circa 7.000 atleti Special Olympicse i loro 2.500 coach. Lo stesso Abu Dhabi coinvolgerà circa 20.000 volontari e fino a 500.000 spettatori. Le famiglie degli atleti saranno 6.000. E c’è da aspettarsi che oltre 2.000 giornalisti, fotografi, videomaker e blogger seguiranno l’evento per i media internazionali.

L’attenzione da parte delle Istituzioni, così come della stampa, donerà quel valore aggiunto imprescindibile ad una trasferta così carica di profonda umanità, portatrice di un messaggio culturale che infonde coraggio e speranza di poter vivere presto in un mondo migliore in grado di accogliere ogni diversità, incoraggiandola ad esprimersi un tutta le sue potenzialità. E lo sport, ancora una volta, è lo strumento migliore per offrire l’opportunità alle persone con disabilità intellettive di mettere in campo tutte le loro capacità. Lo sport unificato, che per l’Italia ai Giochi Mondiali di Abu Dhabi vedrà giocare insieme, nella stessa squadra, atleti con e senza disabilità intellettive nel basket, nelle bocce, nel bowling, nel calcio e nella pallavolo, dimostrerà quanto in fondo sia semplice abbattere ogni stereotipo e pregiudizio con un semplice passaggio di “pallone”, icona del Movimento Special Olympics in tutto il mondo.

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