Giornalismo: Premio Luchetta al reportage Zoro

Si muove a proprio agio tra attualita’ e satira. Ma stavolta e’ il suo reportage ad avere conquistato il Premio giornalistico internazionale Marco Luchetta, dedicato alle situazioni in cui vivono i bambini nelle zone piu’ difficili del mondo, che nella sedicesima edizione premia Diego Bianchi, piu’ familiare al grande pubblico come ‘Zoro’. Secondo la giuria […]

Si muove a proprio agio tra attualita’ e satira. Ma stavolta e’ il suo reportage ad avere conquistato il Premio giornalistico internazionale Marco Luchetta, dedicato alle situazioni in cui vivono i bambini nelle zone piu’ difficili del mondo, che nella sedicesima edizione premia Diego Bianchi, piu’ familiare al grande pubblico come ‘Zoro’. Secondo la giuria del Premio, presieduta dal direttore di Rainews24, Antonio Di Bella, il diario di viaggio in Congo del condutture e autore di Propagandalive (La7), nel quale testimonia l’emergenza che colpisce i bambini, allo stremo per la malnutrizione, le epidemie, gli scontri armati, i conflitti, e’ la migliore opera nella sezione ‘reportage’. Nella categoria ‘Tv news’ e’ premiata Orla Guerin (Bbc News) per la corrispondenza sui 42 bimbi massacrati su uno scuolabus nell’agosto 2018 nello Yemen, vittime di un bombardamento aereo da parte delle forze di coalizione. Per la ‘stampa italiana’ il Premio Luchetta 2019 va a Daniele Bellocchio (L’Espresso) che ha raccontato l’odissea dei cittadini del Ciad in fuga da Boko Haram e la storia di Halima Adama, a 12 anni vittima di un matrimonio forzato e poi obbligata dal marito ad effettuare una missione suicida. Il premio per la ‘stampa internazionale’ va invece a Margaux Benn (Le Figaro), corrispondente dall’Afghanistan che ha documentato le storie dei bimbi-soldato dell’Isis: giovani dagli 11 ai 16 anni reclutati e indottrinati, e gia’ a 5 anni costretti a partecipare alle esecuzioni.

Infine nella sezione ‘fotografia’, dedicata a Miran Hrovatin, il premio va ad Alessio Romenzi (L’Espresso) per lo scatto che ritrae un padre in arrivo al check point di Quayyara in Siria insieme alle sue bambine, circondato dal fumo dei pozzi di petrolio incendiati dall’Isis. Ultimo premio e’ quello speciale della Fondazione Luchetta Ota D’Angelo Hrovatin onlus a Riccardo Iacona, “testimonial esemplare del giornalismo del nostro tempo, premiato per un approccio giornalistico in cui l’ascolto della voce dei cittadini si integra all’inchiesta e a una visione pragmatica di miglioramento”. Le premiazioni dei vincitori sono in programma sabato 11 maggio a Link-Festival del buon giornalismo, che si svolgera’ a Trieste dal 9 al 12 maggio. Il Premio giornalistico internazionale Marco Luchetta e’ stato istituito nel 2004 per ricordare il lavoro in prima linea dei giornalisti triestini uccisi nel 1994 anni fa mentre stavano lavorando per dar voce proprio ai bambini di Bosnia: la troupe Rai composta da Marco Luchetta, Alessandro Saša Ota e Dario D’Angelo, uccisa da una granata a Mostar nel gennaio, e pochi mesi dopo, a Mogadiscio, il telecineoperatore Miran Hrovatin veniva brutalmente ucciso insieme alla giornalista Ilaria Alpi. Il Premio e’ promosso dalla Fondazione Luchetta Ota D’Angelo Hrovatin, onlus attiva dal 1994 a sostegno dei bambini vittime della guerra, con la Rai e l’organizzazione di Prandicom.

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