Sanità: allarme Zecche

Direttamente dagli anni ’90 le zecche sono tornate. È allarme nel Nord Est, soprattutto in Emilia Romagna, dove “l’incidenza e’ molto alta, tanto che capita di vedere famiglie che vanno in pronto soccorso con la zecca ritrovata”. Cosi’ Susanna Esposito, professore ordinario di pediatria dell’Universita’ di Perugia e presidente della Simeup sezione Umbria (Societa’ italiana […]

Direttamente dagli anni ’90 le zecche sono tornate. È allarme nel Nord Est, soprattutto in Emilia Romagna, dove “l’incidenza e’ molto alta, tanto che capita di vedere famiglie che vanno in pronto soccorso con la zecca ritrovata”. Cosi’ Susanna Esposito, professore ordinario di pediatria dell’Universita’ di Perugia e presidente della Simeup sezione Umbria (Societa’ italiana di medicina di emergenza ed urgenza pediatrica) all’agenzia Dire, al Congresso italiano di pediatria in corso a Bologna. Altri casi, sebbene in minor numero e causati da ‘simil zecche’, “si registrano anche in Liguria di Ponente e in Sicilia”. Bisogna intimare i genitori “a far indossare i calzettoni lunghi per i bambini che hanno i bermuda, a farli sedere e sdraiare su un telo nel caso di un picnik e mai direttamente sull’erba e ancora- continua Esposito- la sera a casa bisogna aiutarli a lavarsi molto attentamente, controllando bene che il bambino non abbia sul corpo, in testa o su superfici esposte, zecche che altrimenti vanno prontamente rimosse”. Un’attesa prolungata, infatti, puo’ provocare diversi danni perche’ “una zecca che viene trovata dopo due o tre giorni ha il tempo di succhiare il sangue, di replicarsi e scatenare anche i sintomi”. Tra le patologie piu’ invasive che le zecche possono provocare c’e’ sicuramente “la Tbe, la tick-born encephalitis, una malattia virale che coinvolge il sistema nervoso centrale”. Infatti, molto spesso, quando si parla di infezioni del sistema nervoso “l’attenzione e’ focalizzata soprattutto sulle meningiti batteriche perche’ giustamente- aggiunge la professoressa- si tratta di forme che hanno una mortalita’ del 10%, con esiti permanenti nel 20-30% dei casi. Anche le encefaliti virali possono causare decessi se non identificate”.

Sono diverse le patologie da segnalare in caso di morso di zecca, e tra queste, “soprattutto per quanto concerne il Nord Est Italia”, c’e’ la malattia di Lyme che e’ in fase espansiva. Nel caso di un morso, “una volta in pronto soccorso deve essere immediatamente prescritta la terapia antibiotica per il Lyme. Infatti- aggiunge la presidente Simeup Umbria- da questa si puo’ guarire, ma e’ molto importante una terapia immediata cosi’ da evitare la comparsa delle prime manifestazioni cutanee, spesso sotto forma di eritema, a cui possono aggiungersi anche sintomi neurologici che richiedono terapie per via endovenosa”. Su Liguria e Sicilia, invece, la pediatra segnala “casi di leishmania -trasmessa ad esempio da cani selvatici che soggiornano sui lettini al mare – patologia che puo’ manifestarsi con importante anemia e spiromegalia a circa 6-12 mesi dal soggiorno interessato”, aggiunge. Il problema principale delle zecche e’ che spesso possono non essere viste percio’ un consiglio per grandi e piccini e’ che “sia sempre un’altra persona a controllarne l’eventuale presenza, perche’ un controllo su se’ stessi potrebbe non essere efficace”, conclude Esposito.

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