Tratta, Teramo: sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione

La Polizia di Stato di Teramo ha eseguito un’ordinanza di misura cautelare nei confronti di 6 persone, di cui 5 di etnia nigeriana, accusate di tratta di esseri umani, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione e dell’immigrazione clandestina. Tra i soggetti ci sarebbe, anche un italiano. Le indagini dei poliziotti della Squadra Mobile sono partite dal […]

La Polizia di Stato di Teramo ha eseguito un’ordinanza di misura cautelare nei confronti di 6 persone, di cui 5 di etnia nigeriana, accusate di tratta di esseri umani, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione e dell’immigrazione clandestina. Tra i soggetti ci sarebbe, anche un italiano. Le indagini dei poliziotti della Squadra Mobile sono partite dal monitoraggio costante della strada ‘Bonifica del Tronto’, allo scopo di interrompere il costante flusso di giovanissime donne nigeriane, reclutate in patria con la promessa di un lavoro in Europa e poi fatte giungere clandestinamente attraverso disperati viaggi lungo la rotta mediterranea, previa sottoposizione a riti voodoo a garanzia del pagamento del debito per il viaggio (pari 25mila o 30mila euro) e, una volta arrivate in Italia, costrette con violenza, minaccia e con la dirompente forza intimidatrice dei suddetti riti a prostituirsi consegnando i proventi a chi le aveva reclutate in patria ed ai loro referenti in Italia. Nel corso dell’attivita’ investigativa sono state individuate e identificate 12 giovani vittime dimoranti in 5 appartamenti di cui 4 ubicati a Martinsicuro (TE) ed uno a Monsampolo del Tronto (AP) affittate dai rispettivi proprietari alle loro connazionali destinatarie delle predette misure cautelari in carcere.

La Polizia di Stato ha accertato che alcune delle vittime si troverebbero ancora in una condizione di assoggettamento totale alla ‘madame’. Il percorso di assistenza alle giovani vittime ha consentito ad alcune di loro, nel corso delle indagini, di raccontare tra le lacrime, ai poliziotti della Squadra Mobile di Teramo, la storia di drammatica vulnerabilita’ vissuta fin dal momento del reclutamento ad opera dell’organizzazione in Nigeria, a Benin City, con la promessa di un lavoro e di un futuro migliore in Italia dopo la sottoposizione al consueto rito juju in patria che suggella il debito da corrispondere. 

Le indagini proseguono per monitorare fenomeni analoghi che rappresentano una violazione della dignita’ umana e dei diritti fondamentali.

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