Le Fiabe abruzzesi il 5 dicembre a L’Aquila

Grande attesa giovedì 5 dicembre, alle ore 18, presso l’Auditorium del Parco all’Aquila per lo spettacolo: Fiabe Abruzzesi il segreto dei racconti dimenticati, uno spettacolo con voci recitanti, video scenografie e musiche dal vivo. L’evento è l’esito finale di un progetto sostenuto dal Comune dell’Aquila attraverso il Programma Restart – Sviluppo delle potenzialità culturali (ai […]

Grande attesa giovedì 5 dicembre, alle ore 18, presso l’Auditorium del Parco all’Aquila per lo spettacolo: Fiabe Abruzzesi il segreto dei racconti dimenticati, uno spettacolo con voci recitanti, video scenografie e musiche dal vivo. L’evento è l’esito finale di un progetto sostenuto dal Comune dell’Aquila attraverso il Programma Restart – Sviluppo delle potenzialità culturali (ai sensi della Delibera CIPE 10 agosto 2016, n. 49”).

Il progetto ha coinvolto giovani del territorio abruzzese che hanno frequentato il laboratorio di teatro, diretto Cecilia Cruciani e Fabrizio Pompei, e il laboratorio di audiovisivo diretto da Giuseppe Tandoi. Inoltre hanno partecipato alla realizzazione dello spettacolo gli studenti di Scenografia dell’Accademia di Belle Arti, diretti dal prof. Umberto Di Nino, e gli allievi del corso di Disegno diretto da Valentina Pastorino.

Protagoniste dello spettacolo sono le fiabe abruzzesi, che studiosi come Finamore, Ciampoli, De Nino hanno recuperato dalla cultura popolare e che hanno suscitato anche l’interesse di Italo Calvino: testimonianza ne è il fatto che le ha trascritte e tradotte nel libro Fiabe italiane.

Lo spettatore, oltre a godere delle particolarità e delle stravaganze che caratterizzano le fiabe abruzzesi, scoprirà il segreto della loro scomparsa e del perché siano state col tempo dimenticate cedendo il passo alle fiabe più diffuse e conosciute.

Le fiabe abruzzesi, nutrite dai pascoli e dai cieli della nostra terra, non sono poi tanto lontane da ciò che ascoltano i bambini di oggi. Nonostante le differenze siano strabilianti, la struttura profonda rimane identica: esistono ad esempio versioni abruzzesi di Cappuccetto Rosso, di Biancaneve e persino del mito di Ulisse e il Ciclope.

Lo spettacolo è pensato come un libro sonoro in cui lo spettatore potrà immergersi nell’ascoltare storie e musiche e nel vedere immagini. Potrà conoscere i volti e i nomi che avevano gli orchi, le matrigne cattive e i giganti che popolavano il regno della fantasia dei nostri lontani bisnonni.

Potrà considerare le fiabe non più come semplici storielle fantastiche, inventate per incantare i bambini e rabbonirli prima del sonno, ma come racconti che nascondono sapienze antiche nelle quali si rispecchiano i tormenti dell’uomo.

Le fiabe infatti sanno parlare alle coscienze dei più piccoli in un modo misterioso e magico e, grazie al linguaggio fatto di metafore e simboli, sono capaci di toccare le corde dell’anima e ad aiutarli a vivere e ad affrontare il loro turbolento mondo interiore.

 

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