Coronavirus. Lotta al Covid passa anche dal (lavare bene) naso

Medici e infermieri sono senza sosta da settimane in prima linea nei reparti per fronteggiare il coronavirus. Ma anche fuori dagli ospedali c’e’ una schiera di persone ed esperti che si da’ da fare per dare una mano e suggerire validi aiuti contro il covid-19. Lo stesso commissario straordinario per l’emergenza in Emilia-Romagna, Sergio Venturi, […]

Medici e infermieri sono senza sosta da settimane in prima linea nei reparti per fronteggiare il coronavirus. Ma anche fuori dagli ospedali c’e’ una schiera di persone ed esperti che si da’ da fare per dare una mano e suggerire validi aiuti contro il covid-19. Lo stesso commissario straordinario per l’emergenza in Emilia-Romagna, Sergio Venturi, nei giorni scorsi in diretta Facebook ha lanciato un appello perche’ chi ha consigli utili da dare, lo contatti. E’ il caso ad esempio del dottor Gaetano Libra, esperto in otorinolaringoiatria di Castel San Pietro, nell’imolese, in passato specialista all’ospedale Maggiore di Bologna, che ha messo nero su bianco una relazione inviata sia in Regione sia al Ministero della Salute, con alcuni suggerimenti per prevenire l’infezione da coronavirus. In sostanza, afferma il medico, lavare spesso le mani e fare attenzione agli occhi potrebbe non bastare. Essendo il covid-19 “un virus respiratorio che si diffonde soprattutto per via aerea- spiega Libra nella sua relazione- e’ necessario fare di frequente anche i lavaggi nasali”, appunto per “contrastare l’aggressivita’ del virus almeno nelle alte vie aeree”. In questo periodo, insiste il medico, “lavare le cavita’ nasali e il cavo orale piu’ volte al giorno significa fare buona prevenzione, come lavare spesso le mani”. Sarebbe bene farlo “ogni una o due ore”, aggiunge Libra, sottolineando che si tratta di un’attivita’ di “prevenzione per i cittadini di qualsiasi eta’, adulti e bambini”, in particolare per chi, per necessita’, e’ in contatto anche in questo momento con altre persone. Come ad esempio “gli operatori sanitari, che sono i piu’ a rischio”.
Il naso, spiega l’otorinolaringoiatra, “ha anche funzione di filtro e depurazione dell’aria respirata”. Le particelle disperse nell’aria come inquinanti, allergeni, batteri e virus “vengono trattenute nelle cavita’ nasali e smaltite dai sistemi nasali di depurazione e difesa”. Quando questi elementi sono “in eccesso o tossici o virulenti, vincono i sistemi difensivi naturali locali e creano una patologia nasale che puo’ diventare il focolaio primario di un’infezione-infiammazione”, in grado poi anche di “estendersi a tutto l’apparato respiratorio”. La bocca, invece, “non funge da filtro- ricorda Libra- per cui sempre, ma anche in specifico per il covid-19, e’ necessario respirare solo con il naso”. In ogni caso, ribadisce il medico, “lavare frequentemente le cavita’ nasali e il cavo orale favorisce la diluizione e l’eliminazione di questi elementi nocivi penetrati con l’aria inspirata e permette alla mucosa libera di difendersi meglio”.
Due le soluzioni che, suggerisce Libra, possono essere realizzate facilmente anche in casa per fare questi lavaggi: sciogliendo in un litro d’acqua sei grammi di sale marino da cucina e tre di bicarbonato (isotonica) oppure 15 grammi di sale e cinque di bicarbonato (ipertonica) per chi gia’ soffre di riniti croniche o allergie. “Il bicarbonato di sodio- spiega l’otorinolaringoiatra- ha un’azione antisettica, antinfiammatoria e alcalinizzante”, oltre a “rendere il lavaggio meno irritante. Diversi lavori scientifici- cita il medico bolognese- riferiscono che alcuni virus, compresi i coronavirus conosciuti, responsabili della comune influenza, sono ph-dipendenti” e attecchiscono in particolare in ambiente acido. Col bicarbonato ci si sposta invece verso un ph basico e quindi, “nella speranza che anche questo nuovo virus sia ph dipendente- afferma Libra- cerchiamo cosi’ di ridurne l’aggressivita’”. Inoltre, si conclude la relazione, si potrebbe anche essere “di aiuto alla terapia per chi ha contratto l’infezione, per contrastare l’infiammazione e l’aggressivita’ del virus almeno nelle alte vie aeree”.

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