Coronavirus. Pezzopane: “Da Abruzzo nessuna domanda per Cig a Inps?”

“Chiediamo al Governo quante richieste complessive sono pervenute dalla Regione Abruzzo all’Inps per la cassa integrazione in deroga e se corrisponde al vero quanto affermato dal presidente dell’Inps secondo cui l’Abruzzo non abbia ancora inviato nessuna richiesta di cassa in deroga”. Lo dichiara la deputata abruzzese del Pd, Stefania Pezzopane, che ha presentato una interrogazione […]

“Chiediamo al Governo quante richieste complessive sono pervenute dalla Regione Abruzzo all’Inps per la cassa integrazione in deroga e se corrisponde al vero quanto affermato dal presidente dell’Inps secondo cui l’Abruzzo non abbia ancora inviato nessuna richiesta di cassa in deroga”. Lo dichiara la deputata abruzzese del Pd, Stefania Pezzopane, che ha presentato una interrogazione al ministro del Lavoro. “L’Inps, per quanto riguarda l’Abruzzo- spiega Pezzopane- ha ricevuto 2.313 domande per l’accesso al Fondo di integrazione salariale: 675 a Chieti, 667 a Pescara, 540 a Teramo e 431 in provincia dell’Aquila. Il punto di caduta riguarda appunto la cassa integrazione in deroga, gestita dalla Regione tramite la piattaforma telematica, che sta raccogliendo le domande. Il sistema e’ stato attivato piu’ di dieci giorni fa, ma l’Inps, a quanto pare, non ha ancora ricevuto neppure una pratica dalla Regione, pertanto non puo’ provvedere alla liquidazione delle indennita’ che riguardano circa 54mila lavoratori in Abruzzo, tutti di micro e piccole imprese, da uno a cinque dipendenti”. “Sulla cassa integrazione in deroga c’era gia’ stato un problema in Abruzzo, con una partenza in ritardo delle procedure telematiche per la presentazione delle domande da parte delle aziende, poi superata con l’annuncio del via alla presentazione delle istanze. Un provvedimento attesissimo dal sistema economico locale, costretto al lockdown. Auspichiamo pertanto che il Governo intervenga subito nei confronti della regione per accelerare tutte le procedure necessarie per la cassa integrazione in deroga e perche’ non siano lavoratrici e lavoratori a pagare le incapacita’ della regione”, conclude Pezzopane.

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