1 Maggio. Mattarella: “Governare cambiamento per non escludere nessuno”

“A partire dal lavoro si deve ridisegnare il modo di essere di un Paese maturo e forte come l’Italia. La fabbrica, i luoghi di lavoro, hanno orientato e plasmato i modi di vivere nei nostri borghi e nelle nostre citta’, e l’opera stessa delle istituzioni chiamate ad assicurare la realizzazione della solidarieta’ politica, economica e […]

“A partire dal lavoro si deve ridisegnare il modo di essere di un Paese maturo e forte come l’Italia. La fabbrica, i luoghi di lavoro, hanno orientato e plasmato i modi di vivere nei nostri borghi e nelle nostre citta’, e l’opera stessa delle istituzioni chiamate ad assicurare la realizzazione della solidarieta’ politica, economica e sociale prevista dalla Costituzione. La battuta d’arresto che abbiamo subi’to spinge ad accelerare la strada verso un cambiamento che sappia valorizzare e non subire fenomeni come la globalizzazione e la digitalizzazione dell’economia, con scelte lungimiranti, cui possono con efficacia contribuire le importanti decisioni gia’ assunte e in corso di definizione da parte dell’Unione Europea”. Cosi’ il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Festa del Lavoro 2020. “Molto cambiera’ nella vita delle nostre societa’- sottolinea- Questo cambiamento andra’ sapientemente governato affinche’ la nuova fase non comporti condizioni di ulteriori precarieta’ ed esclusioni ma sia l’occasione, al contrario, per affrontare efficacemente ritardi antichi come quelli del lavoro per i giovani e le donne, particolarmente acuti nelle aree del Mezzogiorno. Come il lavoro in nero o irregolare, da fare emergere per esigenza di giustizia e contro l’insopportabile sfruttamento. Il ruolo degli imprenditori – piccoli e medi, lavoratori autonomi e grandi imprese – appare centrale, assieme a quello della ricerca, in questo processo di riprogettazione delle filiere produttive e distributive”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *