Sanità. Via libera garante privacy ad app “Immuni”

Il Garante per la protezione dei dati personali ha autorizzato il Ministero della salute ad avviare il trattamento relativo al Sistema di allerta Covid-19 (app “Immuni”). Sulla base della valutazione d’impatto trasmessa dal Ministero, il trattamento di dati personali effettuato nell’ambito del Sistema puo’ essere considerato proporzionato, essendo state previste misure volte a garantire in […]

Il Garante per la protezione dei dati personali ha autorizzato il Ministero della salute ad avviare il trattamento relativo al Sistema di allerta Covid-19 (app “Immuni”). Sulla base della valutazione d’impatto trasmessa dal Ministero, il trattamento di dati personali effettuato nell’ambito del Sistema puo’ essere considerato proporzionato, essendo state previste misure volte a garantire in misura sufficiente il rispetto dei diritti e le liberta’ degli interessati, che attenuano i rischi che potrebbero derivare da trattamento. Tenuto conto della complessita’ del sistema di allerta e del numero dei soggetti potenzialmente coinvolti, il Garante ha comunque ritenuto di dare una serie di misure volte a rafforzare la sicurezza dei dati delle persone che scaricheranno la app. Tali misure potranno essere adottate nell’ambito della sperimentazione del Sistema, cosi’ da garantire che nella fase di attuazione ogni residua criticita’ sia risolta. In particolare, l’Autorita’ ha chiesto che gli utenti siano informati adeguatamente in ordine al funzionamento dell’algoritmo di calcolo utilizzato per la valutazione del rischio di esposizione al contagio. E dovranno essere portati a conoscenza del fatto che il sistema potrebbe generare notifiche di esposizione che non sempre riflettono un’effettiva condizione di rischio. Gli utenti dovranno avere inoltre la possibilita’ di disattivare temporaneamente l’app attraverso una funzione facilmente accessibile nella schermata principale. I dati raccolti attraverso il sistema di allerta non potranno essere trattati per finalita’ non previste dalla norma che istituisce l’app. Cosi’ in un comunicato il Garante per la protezione dei dati personali. Dovra’ anche essere garantita la trasparenza del trattamento a fini statistico-epidemiologici dei dati raccolti e individuate modalita’ adeguate a proteggerli, evitando ogni forma di riassociazione a soggetti identificabili e adottando idonee misure di sicurezza e tecniche di anonimizzazione. Dovranno essere introdotte misure volte ad assicurare il tracciamento delle operazioni compiute dagli amministratori di sistema sui sistemi operativi, sulla rete e sulle basi dati. La conservazione degli indirizzi ip dei cellulari dovra’ essere commisurata ai tempi strettamente necessari per il rilevamento di anomalie e di attacchi. Dovranno essere adottate misure tecniche e organizzative per mitigare i rischi derivanti da falsi positivi. Particolare attenzione dovra’ essere dedicata all’informativa e al messaggio di allerta, tenendo altresi’ conto del fatto che e’ previsto l’uso del Sistema anche da parte di minori ultra quattordicenni. Il Garante ha sottolineato infine che il trattamento di dati personali raccolti attraverso la app, da parte di soggetti non autorizzati, puo’ determinare un trattamento di dati personali illecito, eventualmente anche sotto il profilo penale

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