Coronavirus. Ricciardi: “Circola ancora ed è pericoloso come all’inizio”

“Le voci contrastanti dalla comunita’ scientifica sul presunto indebolimento del virus dipendono dal fatto che i medici non sono tutti uguali. Ci sono medici clinici, che curano i pazienti, e medici che non curano i pazienti ma le organizzazioni, i sistemi. Io faccio parte del secondo insieme. Sempre medici siamo. Il medico che cura il […]

“Le voci contrastanti dalla comunita’ scientifica sul presunto indebolimento del virus dipendono dal fatto che i medici non sono tutti uguali. Ci sono medici clinici, che curano i pazienti, e medici che non curano i pazienti ma le organizzazioni, i sistemi. Io faccio parte del secondo insieme. Sempre medici siamo. Il medico che cura il paziente dice agli altri che non sono veri medici, perche’ non hanno mai visto i pazienti. Gli altri rispondono ‘Ok, ma tu invece non hai il quadro completo della situazione’. I clinici molto spesso tendono a generalizzare la situazione dei pazienti che vedono loro”. Cosi’ il professor Walter Ricciardi, consulente del ministero della Salute e rappresentante italiano al Consiglio dell’Oms, intervenuto ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del format ‘I Lunatici’. “Quando ci fu il virus dell’immunodeficienza acquisita- ha spiegato ancora- i medici alla fine degli Anni 70 e 80 vedevano pazienti omosessuali ed erano convinti che quella malattia riguardasse solo gli omosessuali. In realta’ gli altri medici vedevano il virus, vedevano una trasmissione a tutti, e mettevano in guardia che la malattia non era limitata solo agli omosessuali. Il virus oggi circola nella stessa maniera e non e’ mutato. Si vedono pazienti diversi perche’ siamo diventati piu’ bravi a identificarlo e a curarlo. Ma il virus continua a circolare ed e’ pericoloso come era all’inizio”.

Certo, dal punto di vista generale, “siamo in una fase di ulteriore miglioramento nella stragrande maggioranza delle regioni- ha continuato Ricciardi- Anche in Lombardia e nella zona circostante le cose vanno meglio, certo sono dati un po’ peggiori rispetto al resto d’Italia dove abbiamo delle zone a zero casi da diversi giorni. E’ una situazione comunque da monitorare, perche’ non ne siamo usciti. Dobbiamo essere ancora vigili per evitare una seconda ondata. Dobbiamo essere molto attenti a bloccare eventualmente nuovi focolai epidemici. Siamo molto migliorati sotto questo punto di vista, sicuramente le situazioni di febbraio o di marzo non le vedremo piu’. Adesso per esempio il sistema dei controlli sui mezzi di trasporto e’ molto forte e molto rigoroso, le cose stanno andando abbastanza bene”. Sul comportamento degli italiani: “C’e’ una stragrande maggioranza di persone che si comporta con grande disciplina e grande responsabilita’- ha detto- Qualcuno invece non ne e’ dotato, o non vuole esserlo. Ho visto ultimamente delle manifestazioni prive di qualsiasi misura di sicurezza, non dico le mascherine, ma nemmeno la distanza. Strette di mano, grida, tutta una serie di comportamenti che a me allarmano molto visto che il virus appunto circola ancora”.

Sull’inadeguatezza degli ospedali in vista di una seconda ondata: “Sono stati trovati 200 milioni per fare in modo che i Pronto soccorso abbiano percorsi separati per i pazienti Covid e i pazienti non Covid. Ci sono i soldi- ha affermato Ricciardi- c’e’ il potere per le Regioni di muoversi, ma ogni Regione si muove in modo diverso rispetto alle altre. Queste risorse dovrebbero essere mobilizzate subito, perche’ a settembre o a ottobre quando torneranno i virus respiratori, i Pronto soccorso devono essere pronti. La mia preoccupazione e’ che le risorse trovate dal Governo non vengano utilizzate presto e bene dalle Regioni. La seconda ondata? Quando arriva la stagione fredda tornano i virus respiratori. Come influenza e parainfluenza. E’ probabile che torni anche il Coronavirus. Dobbiamo essere pronti. Dobbiamo vaccinare obbligatoriamente tutto il personale e tutte le persone particolarmente fragili contro l’influenza. Questo, nell’attesa del vaccino contro il Coronavirus, serve ad evitare che si incrocino le due cose. La cosa vale anche per le donne in gravidanza e per i bambini fragili, che hanno delle particolari situazioni di difficolta’”. Infine, una valutazione sulla ripresa del campionato di calcio: “Riaprire gli stadi al pubblico anche se parzialmente? E’ una ipotesi che si fara’ nel momento in cui la circolazione del virus sara’ ridotta ai minimi termini. In qualche regione teoricamente si potrebbe gia’ aprire. E dico teoricamente. Ma queste manifestazioni- ha concluso Ricciardi- non possono prescindere dalle misure di sicurezza e farle rispettare a migliaia di persone e’ difficile. Non e’ da scongiurare il rischio, bisogna prepararsi per fare in modo che sia ridotto”.

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