Coronavirus. Super-computer Cineca trova farmaco che cura casi lievi

Potrebbe essere il ‘raloxifene’ un farmaco gia’ in commercio contro l’osteoporosi il candidato principale a contrastare il coronavirus, quantomeno nei casi lievi e moderati. A individuarlo e’ il progetto di supercalcolo ‘Exscalate4CoV’, il consorzio europeo pubblico-privato di cui fa parte anche il Cineca, col suo super-computer Marconi. Il consorzio sta ora discutendo con l’Agenzia europea […]

Potrebbe essere il ‘raloxifene’ un farmaco gia’ in commercio contro l’osteoporosi il candidato principale a contrastare il coronavirus, quantomeno nei casi lievi e moderati. A individuarlo e’ il progetto di supercalcolo ‘Exscalate4CoV’, il consorzio europeo pubblico-privato di cui fa parte anche il Cineca, col suo super-computer Marconi. Il consorzio sta ora discutendo con l’Agenzia europea del farmaco (Ema) per iniziare i test clinici sull’uomo. E’ stato proprio grazie alla potenza di calcolo delle macchine del Cineca che in poche settimane e’ stata identificata la molecola adatta a contrastare il coronavirus, grazie a un primo screening virtuale condotto dal supercomputer su un archivio di oltre 400.000 molecole, contenute in farmaci sicuri per l’uomo e prodotti naturali, messi a disposizione da Dompe’ farmaceutici e dal Fraunhofer institute. Tra le molecole selezionate, spiega il Cineca, e’ stata data priorita’ a quelle in fase clinica o gia’ sul mercato. Sono state testate 7.000 molecole con alcune caratteristiche promettenti.
Tra queste, sono state trovate 100 molecole attive in vitro e 40 hanno dimostrato capacita’ di contrastare il virus nelle cellule animali. Tra questi, il ‘raloxifene’ e’ stato selezionato per la sua sicurezza e il suo profilo tossicologico ben noto. Si tratta di un farmaco gia’ commercializzato e approvato per l’uso clinico contro l’osteoporosi. “Aver individuato la molecola in grado di contrastare il coronavirus nelle manifestazioni meno aggressive ci ripaga dell’intenso lavoro di questi mesi- commenta il direttore generale del Cineca, David Vannozzi- e’ il primo passo nella battaglia contro la pandemia”. Il farmaco individuato come possibile anti-covid, continua Vannozzi, “e’ ben tollerato, ha un profilo tossicologico ben noto nella clinica e ha mostrato grande efficacia nella sperimentazione in vitro. Ora si passa alla sperimentazione in vivo, sugli animali e quindi sull’uomo. Con il vantaggio di maneggiare una molecola sicura e ben nota nella farmacologia”. Il direttore del Cineca si dice dunque “particolarmente soddisfatto del lavoro svolto dai nostri ricercatori. Questo risultato segnala una volta di piu’ l’importanza del lavoro di squadra per la ricerca, e la dimensione europea del nostro lavoro, i cui dati scientifici sono a disposizione di tutti, ci ricorda che l’Europa non e’ una costruzione retorica ma puo’ rappresentare il luogo in cui realizzare un destino comune”.
Il progetto ‘Exscalate’ rappresenta ad oggi la piattaforma di supercalcolo piu’ potente al mondo. Sfrutta una ‘biblioteca’ chimica di 500 miliardi di molecole, grazie a una capacita’ di elaborazione di oltre tre milioni di molecole al secondo, messa in campo dalle quattro principali macchine della Ue: Marconi del Cineca; Hpc5 di Eni; MareNostrum4 del Centro di supercomputer di Barcellona; Juwels del centro Julich. Il Cineca segnala infine che “la proprieta’ intellettuale dei risultati prodotti da ‘Exscalate4CoV’ e’ stata protetta, il file e’ stato depositato il 6 maggio 2020 da Dompe’ farmaceutici, Fraunhofer Institute a Universita’ di Lovanio, per promuovere l’accesso universale alle cure che ne potranno derivare. Tutti i dati scientifici prodotti dal consorzio saranno resi di dominio pubblico”.

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