Covid. Sileri: “Quest’estate in spiaggia? Senza mascherina”

“Dopo Pasqua secondo me torneremo con le colorazione delle regioni e coi 21 parametri, e le regioni che vedono miglioramenti torneranno alla zona gialla e perche’ no, spero, anche a quella bianca. Se va avanti la vaccinazione si ammaleranno meno persone anziane e quindi le terapie intensive saranno meno piene”. Cosi’ a Rai Radio1, ospite […]

“Dopo Pasqua secondo me torneremo con le colorazione delle regioni e coi 21 parametri, e le regioni che vedono miglioramenti torneranno alla zona gialla e perche’ no, spero, anche a quella bianca. Se va avanti la vaccinazione si ammaleranno meno persone anziane e quindi le terapie intensive saranno meno piene”. Cosi’ a Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora, il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, che oggi e’ intervenuto alla trasmissione condotta da Giorgio Lauro e Geppi Cucciari. Lei non esclude che dopo il periodo pasquale qualche regioni possa diventare addirittura bianca? “Il giallo in questo momento non esiste. Pero’ verso fine aprile vedo un notevole miglioramento, tale da poter davvero alleggerire le misure anti Covid”. Da martedi’ 7 aprile, quindi, secondo lei cosa potrebbe accadere? “Quello che farei io – ha spiegato Sileri a Rai Radio1 – e’ riprendere i 21 parametri, ricolorando le regioni come veniva fatto prima di quest’ultima norma, continuando a monitorare prevedendo delle chiusure quanto piu’ localizzate possibili”. E’ vero che il Cts non e’ molto favorevole alle riaperture? “Oggi stiamo vivendo ancora la terza ondata ma in prospettiva bisogna pensare anche alle riaperture: oggi non sono pensabili ma sono programmabili. Poi e’ chiaro, se arrivasse un’ulteriore variante le cose non potranno andare cosi’. Il miglior vaccino poi arrivera’ tra un po’, e sara’ l’estate”. Crede che quest’estate dovremo andare in spiaggia con la mascherina? “Io mi immagino di andare in spiaggia senza mascherina, non scherziamo. In spiaggia senza mascherina ma sempre con le precauzioni previste. Mi aspetto che a giugno, avendo tutte le dosi promesse, potremmo avere magari i due terzi della popolazione, se non i tre quarti di coloro che desiderano la vaccinazione, che possano aver gia’ ricevuto una dose”.

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