Canada. Trovata fossa comune con resti centinaia bambini nativi

“Non chiediamo pietà ma di poter capire”: con queste parole Cadmus Delorme, capo di una comunità nativa del Canada, ha fatto sapere che indagini condotte con il georadar hanno permesso di individuare i resti di 751 persone nel cimitero della scuola Marieval Indian Residential School, nella provincia centrale di Saskatchewan. I corpi erano deposti in […]

“Non chiediamo pietà ma di poter capire”: con queste parole Cadmus Delorme, capo di una comunità nativa del Canada, ha fatto sapere che indagini condotte con il georadar hanno permesso di individuare i resti di 751 persone nel cimitero della scuola Marieval Indian Residential School, nella provincia centrale di Saskatchewan. I corpi erano deposti in tombe senza nome. La notizia, definita “orribile e sconvolgente”, giunge a pochi giorni da una scoperta analoga: 251 corpi di minori trovati sempre nei pressi di un collegio scolastico nella provincia orientale di British Columbia, il Kamloops Indian Residential School. Entrambe le scuole sono ormai chiuse ma rientravano nel circuito di collegi scolastici statali affidati a religiosi cattolici dove, tra l’800 e il ‘900, venivano portati figli delle comunità native perché assimilassero la lingua e la cultura canadese dominante. Dopo quel ritrovamento, la comunità indigena di Cowessess ha disposto indagini sotterranee nei pressi dell’edificio scolastico, ormai chiuso, di Saskatchewan, facendo così la macabra scoperta. L’emittente Bbc riporta che tra il 1863 e il 1998 oltre 150.000 bambini sono stati sottratti alle famiglie native per vivere nei collegi cattolici, dove non era permesso loro parlare la lingua madre né fare visita alle famiglie. Nei collegi si sarebbero verificati abusi e violenze di vario tipo sui minori, una pagina di storia canadese per la quale nel 2008 il governo si è ufficialmente scusato. Dopo il primo ritrovamento dei 251 corpi, Papa Francesco all’Angelus di piazza san Pietro ha fatto appello alle autorità politiche e religiose del Canada affinché “collaborino per fare piena luce” sulla vicenda.

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