Cinema. Giffoni: ecco i lungometraggi vincitori della 51esima edizione

Dopo dieci giorni di emozionanti proiezioni, intensi dibattiti, curiosità e riflessioni, i giovani giurati di #Giffoni50Plus hanno decretato i lungometraggi vincitori della 51esima edizione del Giffoni Film Festival. Quest’anno il festival ha permesso a 3.000 ragazze e ragazzi italiani ed europei in presenza e a 2.000 juror, in collegamento da 50 hub nazionali e 20 […]

Dopo dieci giorni di emozionanti proiezioni, intensi dibattiti, curiosità e riflessioni, i giovani giurati di #Giffoni50Plus hanno decretato i lungometraggi vincitori della 51esima edizione del Giffoni Film Festival. Quest’anno il festival ha permesso a 3.000 ragazze e ragazzi italiani ed europei in presenza e a 2.000 juror, in collegamento da 50 hub nazionali e 20 internazionali, di vivere storie straordinarie grazie alle numerose opere in concorso. A conquistare il Gryphon Award per la sezione Elements +6 è stato Dragon girl di Katarina Launing (Norvegia, Paesi Bassi, Repubblica Ceca) ambientato nel piccolo villaggio di Borington, durante il periodo di Natale. Protagonista è Sara: temendo di essere deportata, si nasconde costantemente dalla polizia e cerca riparo in case vuote. Ma tutto cambia quando in uno dei suoi rifugi incontra un drago. Il film sarà distribuito in Italia da Koch Media. A vincere per la sezione Elements +10 è Night forest di Andre Hörmann (Germania) incentrato su Paul, alle prese con un’incredibile avventura tra grotte e foreste in compagnia del suo amico Max. Per la sezione Generator +13 ha trionfato I don’t wanna dance di Flynn Von Kleist (Olanda), dedicato a un giovane aspirante ballerino alle prese con una madre distruttiva e la scelta della felicità. Mentre per la sezione Generator +16 è Il rapporto padre-figlia alla base di The short history of the long road di Ani Simon-Kennedy (Usa) ad assicurarsi la vittoria. Nola vive alla giornata con suo padre, la sua unica ancora di salvezza in una vita fatta di caducità. La coppia attraversa gli Stati Uniti a bordo di un camper, assaporando la propria indipendenza e facendo lavoretti per sbarcare il lunario. Un evento scioccante, però, fa sì che Nola resti sola: la ragazza si dirige ad Albuquerque, nel New Mexico, alla ricerca di una madre che non ha mai conosciuto. Quando il suo camper si rompe, fa amicizia con il proprietario di una carrozzeria e capisce di poter fidarsi degli altri. Nel cast la cantante Sabrina Carpenter, tra le protagoniste del film Netflix Tall Girl, Steven Ogg della famosa serie tv The Walking Dead e il monumentale Danny Trejo. È Ninjababy (Norvegia, 2021) diretto dalla norvegese Yngvild Sve Flikke il film scelto dai Generator +18. Tratto dalla graphic novel Fallteknikk di Inga Sætre, racconta della 23enne Rachel e della sua inaspettata gravidanza. L’esistenza della ragazza cambia radicalmente quando scopre di essere incinta dopo un’avventura non proprio romantica. Il fidanzato, che non è il padre, è d’accordo a tenere il bambino, ma è Rakel a non essere assolutamente pronta per essere madre. Poiché l’aborto non è più un’opzione, essendo la ragazza al sesto mese di gravidanza, l’adozione resta l’unica risposta. È allora che compare NinjaBaby, un personaggio animato che fa di tutto per rendere la vita quotidiana di Rakel un inferno. I have been waiting for you (Francia, 2020) è il titolo del documentario vincitore della categoria Gex Doc. Il film della regista Stéphanie Pillonca è incentrato sulle coppie che non possono avere figli e decidono di ricorrere all’adozione. Un viaggio fatto di sofferenze, emozioni, dubbi e speranze che fa riflettere sull’essenza del rapporto tra genitori e figli.

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