Incendi. Pescara, 12 ettari in fumo in Riserva Dannunziana

Dodici ettari di pineta persi per sempre. E’ il tragico bilancio dell’incendio che ieri ha devastato buona parte della Riserva Dannunziana di Pescara. A fare il bilancio sono i presidenti delle Commissioni comunali Ambiente e Parchi, Ivo Petrelli, e Mobilità e Sicurezza, Armando Foschi, che oggi hanno effettuato un sopralluogo nella pineta, “l’ultimo relitto di […]

Dodici ettari di pineta persi per sempre. E’ il tragico bilancio dell’incendio che ieri ha devastato buona parte della Riserva Dannunziana di Pescara. A fare il bilancio sono i presidenti delle Commissioni comunali Ambiente e Parchi, Ivo Petrelli, e Mobilità e Sicurezza, Armando Foschi, che oggi hanno effettuato un sopralluogo nella pineta, “l’ultimo relitto di foresta italiana esistente tra la pineta del Gargano e quella di Ravenna, e che è andato irrimediabilmente perduto”, sottolineano in una nota congiunta. I danni non sono ancora quantificabili, e lo si farà non appena gli ultimi focolai saranno domati, anche grazie all’utilizzo dei droni che permetteranno di esaminare ogni singolo albero per capire quanti se ne sono salvati. Per i due, però, la priorità ora è quella di fare chiarezza sui fatti attraverso le indagini che parlano già di sette inneschi trovati. Un plauso, Petrelli e Foschi, lo riservano ai tanti cittadini che hanno dato supporto alle squadre impegnate sul campo parlando di “una catena di solidarietà che ha commosso l’intera regione”. Un incendio così grave nella pineta non si vedeva dal 28 agosto del 1972, ricorda Foschi che abita proprio in una delle vie lambite dalle fiamme, via Scafoglio.

“Paradossalmente- aggiunge Petrelli- quei lavori di bonifica e pulizia legati al cantiere inerente la realizzazione della nuova via Pantini hanno svolto la funzione di tagliafuoco, ovvero: in quella fascia di territorio in cui sono stati eseguiti tagli strategici e potature mirate per il futuro passaggio della tanto contestata strada, gli alberi presenti non sono stati toccati dalle fiamme, non sono neanche stati anneriti, mentre il comparto 5 è stato sostanzialmente distrutto, una vera bomba a orologeria, in cui la vegetazione naturale incolta e mai curata da mano umana, proprio perché ‘riserva naturalistica’, ha fatto da miccia”. Ora “attendiamo che passi l’emergenza- concludono i due- quindi riprenderemo il Pan, il Piano di Assetto naturalistico, per valutare gli interventi necessari da attuare nell’immediato all’interno della Riserva, a partire dalla ripiantumazione di nuovi pini”. Durante il sopralluogo è stato raggiunto al telefono Domenico Alferj, il pilota pescarese che ieri ha guidato il Canadair impegnato nelle operazioni di spegnimento, che è stato ringraziato dal sindaco Carlo Masci, presente al sopralluogo di oggi, a nome della città per l’impegno profuso.

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