Gran Sasso: alpinista appeso a testa in giù a 2.250 metri di quota, dopo un volo di 30 metri

Erano partiti in tre da Terni stamattina per un’arrampicata sul Gran Sasso. Giunti sulla parete nord del Corno Piccolo, al secondo tiro di corda, il primo di cordata, un uomo di 46 anni di Terni, quando era a quota 2.250 metri, ha perso la presa ed è precipitato per 30 metri lungo la parete. L’alpinista, […]

Erano partiti in tre da Terni stamattina per un’arrampicata sul Gran Sasso.
Giunti sulla parete nord del Corno Piccolo, al secondo tiro di corda, il primo di cordata, un uomo di 46 anni di Terni, quando era a quota 2.250 metri, ha perso la presa ed è precipitato per 30 metri lungo la parete.

L’alpinista, che durante la caduta ha urtano gambe e braccia contro la parete rocciosa, dopo il volo di 30 metri è finito a testa in giù. A reggerlo in equilibrio i due compagni di cordata, ma l’uomo ha rischiato di precipitare giù a oltre 2 mila metri di quota.

I suoi compagni hanno immediatamente allertato il 118 e subito sono partite delle squadre del Soccorso Alpino e Speleologico abruzzese, a bordo dell’elicottero decollato dall’aeroporto di Preturo (Aq).

Il tecnico del Soccorso Alpino e Speleologico ha effettuato il recupero del ferito in parete. L’uomo è stato trasportato all’ospedale di Teramo e fortunatamente, malgrado il volo, ha riportato una frattura del gomito e del piede.

Sempre sul Corno Piccolo le squadre del Soccorso Alpino e Speleologico abruzzese hanno effettuato un altro intervento, per soccorrere una turista lombarda, che è scivolata mentre effettuava l’arrampicata con il marito.

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