Fine vita. Cappato: “Rinvio Emilia-R. non sia affossamento legge”

“Spero ci sia un impegno anzitutto politico perché questo rinvio in commissione non si traduca in un affossamento della legge”. Lo dice Marco Cappato, arrivando in Assemblea legislativa a Bologna nel giorno dell’arrivo in aula della legge di iniziativa popolare sul suicidio assistito. “Voglio pensare- dice l’esponente dell’associazione Luca Coscioni, accompagnato dai promotori della legge- […]

“Spero ci sia un impegno anzitutto politico perché questo rinvio in commissione non si traduca in un affossamento della legge”. Lo dice Marco Cappato, arrivando in Assemblea legislativa a Bologna nel giorno dell’arrivo in aula della legge di iniziativa popolare sul suicidio assistito. “Voglio pensare- dice l’esponente dell’associazione Luca Coscioni, accompagnato dai promotori della legge- che nessuno abbia in mente di concludere questa consigliatura senza un voto su questa legge. Non serve un anno di tempo. Credo che ciascuno si possa assumere le proprie responsabilità politiche in un tempo molto più breve, confido che questo verrà fatto. Non bisogna aver paura di quella che sarà la scelta”. Per il resto, Cappato spende parole di apprezzamento per la delibera e le linee di indirizzo approvate dalla giunta Bonaccini. “Bene- è il commento- se questa è una preparazione in attesa di avere anche una legge regionale che crei un diritto in capo ai cittadini. Di per se’ è positivo che sia la prima regione d’Italia ad avere una delibera che fissa delle regole. Noi come associazione Luca Coscioni e comitato promotore chiediamo pero’ anche che ci siano tempi certi per l’esame e il voto per il provvedimento in aula”. Cappato ricorda che la legge e’ rimasta in stand-by già sei mesi. “La Regione Emilia-Romagna- sottolinea- ha l’occasione di approvare con una legge regionale, regole che avrebbero un effetto vincolante e che creerebbero questo diritto nel senso delle procedure e delle scadenze per le persone che soffrono”. Fare velocemente, richiama ancora il tesoriere dell’associazione Luca Coscioni, “e’ fondamentale ancora di più per chi non rientra nei criteri previsti dalla Corte costituzionale, perché e’ importantissimo proprio per una persona che chiede di morire e magari e’ solo in preda ad un momento di disperazione e depressone, magari non e’ curata adeguatamente con le cure palliative, che si intervenga tempestivamente per verificare le sue condizioni, prima che si suicidi buttandosi da una finestra. Questo chiede la nostra legge di iniziativa popolare”.

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