Fauna selvatica, Sinistra Italiana L’Aquila: “No all’abbattimento, servono soluzioni scientifiche e strutturali”

In vista della manifestazione annunciata da Confagricoltura, Cia, Copagri e Liberi Agricoltori per lunedì 13 maggio 2025 davanti alla sede della Regione Abruzzo, e della presenza prevista davanti al TAR Abruzzo il giorno successivo in occasione dell’udienza sul piano di abbattimento dei cervi, anche Sinistra Italiana L’Aquila interviene nel dibattito, criticando con fermezza le strategie […]

In vista della manifestazione annunciata da Confagricoltura, Cia, Copagri e Liberi Agricoltori per lunedì 13 maggio 2025 davanti alla sede della Regione Abruzzo, e della presenza prevista davanti al TAR Abruzzo il giorno successivo in occasione dell’udienza sul piano di abbattimento dei cervi, anche Sinistra Italiana L’Aquila interviene nel dibattito, criticando con fermezza le strategie basate sull’eliminazione degli animali selvatici.

Il piano, presentato dalla Regione nel 2024 e attualmente sospeso dal Consiglio di Stato a seguito del ricorso delle associazioni ambientaliste WWF, LAV e LNDC Animal Protection, prevede l’abbattimento di circa 470 cervi.

“Non è con i fucili – si legge in una nota di Sinistra Italiana – che si risolvono i problemi dell’agricoltura abruzzese. La fauna selvatica, anche in aree agricole, rappresenta un elemento fondamentale degli ecosistemi e della loro funzionalità”.

La nota sottolinea come, in passato, le campagne di abbattimento di cinghiali, sostenute anche dalle istituzioni regionali, non abbiano prodotto risultati concreti nella riduzione dei danni alle colture. Anzi, secondo SI, le modalità più comuni di caccia, come la “braccata”, avrebbero peggiorato il problema, incentivando la dispersione degli animali e aumentando la riproduzione.

Allo stesso modo, l’eventuale apertura a piani di abbattimento dei lupi, oggi discussa anche a livello europeo, rischierebbe – secondo SI – di minare la funzione ecologica di questa specie, che svolge un ruolo naturale nel contenimento degli ungulati selvatici come cervi e cinghiali.

Sinistra Italiana richiama l’attenzione sulle soluzioni alternative già disponibili, come recinzioni elettrificate, dissuasori visivi, acustici e olfattivi, e chiede che le istituzioni si assumano la responsabilità di finanziare adeguatamente questi strumenti e i relativi risarcimenti per gli agricoltori danneggiati. Il milione di euro stanziato a gennaio 2025 dalla Regione Abruzzo viene definito “un primo passo, ma insufficiente”.

“È necessario aprire tavoli tecnico-scientifici permanenti per la gestione della fauna selvatica, basati su dati, esperienze e conoscenze scientifiche, non sull’onda dell’emotività o su slogan da campagna elettorale”.

Nel comunicato si condanna anche l’atteggiamento di una parte del mondo agricolo e delle forze politiche che, secondo Sinistra Italiana, “strumentalizzano il tema per fini elettorali senza fornire soluzioni durature e sistemiche”.

“Serve un rinnovamento culturale nel rapporto con la fauna e nella gestione degli equilibri ecologici, non una caccia senza visione che rischia di aggravare i problemi invece di risolverli”.

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