“Le imprese, in particolare le piccole e medie, non possono operare in un clima di costante incertezza. La capacità di programmare investimenti, pianificare l’attività produttiva e mantenere l’occupazione richiede un quadro normativo ed economico chiaro e prevedibile. In questo contesto l’Europa non può restare in balia di dichiarazioni e annunci altalenanti sui dazi, ma deve reagire con tempestività e responsabilità, offrendo certezze concrete alle PMI, che rappresentano la colonna portante del sistema economico europeo”.
Lo dichiara il presidente di Confimprenditori, Stefano Ruvolo.
“Prima di tutto è necessario interrompere l’attuale impostazione ideologica del Green Deal, che ha contribuito in modo determinante a indebolire interi comparti produttivi strategici, in particolare l’industria automobilistica. Una transizione ecologica non può prescindere da una valutazione attenta dell’impatto sociale ed economico, né può avvenire a spese della competitività delle imprese europee. Parallelamente, a livello nazionale, è altrettanto urgente garantire stabilità e certezza sul fronte dei costi dell’energia, che rappresentano una delle principali voci di spesa per le PMI. L’imprevedibilità dei prezzi energetici costituisce un ostacolo insormontabile per la programmazione aziendale, penalizzando in modo particolare le realtà più piccole, già provate da anni di crisi e rincari. Senza misure immediate, concrete e strutturali, l’Europa e l’Italia rischiano di compromettere irrimediabilmente il proprio tessuto economico e produttivo”.
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