In occasione della Festa della Repubblica del 2 giugno, il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani richiama l’attenzione sull’importanza di trasformare la memoria storica in educazione civica viva e consapevole, soprattutto nelle scuole.
In un messaggio firmato dal presidente Prof. Romano Pesavento, il Coordinamento sottolinea come la nascita della Repubblica, nel 1946, rappresenti un punto di svolta nella storia italiana, dopo un ventennio di dittatura nazifascista e due guerre mondiali. La Costituzione italiana, redatta nel 1948, ha restituito dignità al popolo e sancito principi fondamentali, tra cui il ripudio della guerra (art. 11).
“Oggi, mentre celebriamo quella scelta storica, non possiamo ignorare il drammatico ritorno della guerra nel cuore dell’Europa e in molte aree del mondo”, si legge nel comunicato. “La guerra in Ucraina, i conflitti in Medio Oriente e le crisi dimenticate in Africa ci ricordano ogni giorno quanto la pace sia fragile.”
Il Coordinamento propone di dedicare simbolicamente il 2 giugno alle vittime innocenti di tutte le guerre, civili e militari, passate e presenti, affinché il ricordo diventi impegno per costruire un futuro migliore.
Le scuole, in questo contesto, devono avere un ruolo attivo e non limitarsi alla dimensione cerimoniale. Il Coordinamento invita i docenti a utilizzare la Festa della Repubblica come momento educativo, attraverso:
- Percorsi didattici sulla Costituzione
- Approfondimenti sui conflitti in corso nel mondo
- Letture critiche e testimonianze dirette
- Educazione alla cittadinanza e alla responsabilità democratica
L’obiettivo è quello di formare cittadini attivi, consapevoli e solidali, nel solco dei valori fondanti della Costituzione italiana.
“Dietro ogni articolo della Costituzione sta il sacrificio di migliaia di giovani. Non è una carta morta, è un testamento.”
— Sandro Pertini
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