Sentieri d’acqua nel cuore del Sirente

Quattordici chilometri di percorso suddivisi in quattro tappe e pensati per essere completati in circa cinque ore: è questo il cuore di “L’Acqua del Sirente”, il progetto promosso dal Gal Gran Sasso Velino per valorizzare il territorio montano all’interno del Parco Naturale Regionale Sirente Velino. Gli itinerari attraversano i comuni di Secinaro, Gagliano Aterno e […]

Quattordici chilometri di percorso suddivisi in quattro tappe e pensati per essere completati in circa cinque ore: è questo il cuore di “L’Acqua del Sirente”, il progetto promosso dal Gal Gran Sasso Velino per valorizzare il territorio montano all’interno del Parco Naturale Regionale Sirente Velino. Gli itinerari attraversano i comuni di Secinaro, Gagliano Aterno e Tione degli Abruzzi, offrendo un’esperienza che unisce aspetti naturalistici, culturali e antropologici intorno a undici punti di interesse.

Lungo i sentieri, i visitatori potranno scoprire fonti d’acqua e bacini imbriferi, oltre a monumenti e bellezze paesaggistiche come il Cratere del Sirente, il Laghetto lacustre, la Cappella di San Giovanni Gualberto, Fonte Canale, Fonte dell’Acqua, il Lago di Tempra, la Chiesetta della SS. Trinità, la Madonna di Loreto, la Cappella di Pagliare di Tione, il Belvedere e il Pozzo. L’acqua, elemento centrale del progetto, diventa il filo conduttore tra paesaggio, storia e architettura, con un occhio di riguardo al turismo outdoor non convenzionale.

La presentazione dell’iniziativa si è svolta ieri nella sede del Parco a Rocca di Mezzo, alla presenza dei sindaci dei tre comuni interessati e di altri amministratori locali. Al termine dell’incontro, tre tra i più rinomati chef abruzzesi hanno proposto assaggi di specialità preparate utilizzando erbe spontanee raccolte fra i monti del Sirente.

“Siamo sempre molto attenti alle dinamiche del territorio – ha sottolineato Paolo Federico, presidente del Gal Gran Sasso Velino – e questo progetto, che fa parte del Piano di Sviluppo in grado di destinare risorse specifiche alle aree interne ed in particolare, in questo caso, all’area Subequana, viaggia nella direzione giusta. Abbiamo messo a punto un abbinamento eccezionale facendo sposare i corsi d’acqua e i bacini imbriferi con le bellezze paesaggistiche, storiche e architettoniche della zona. Il tutto per offrire un unicum nel panorama regionale”. L’iniziativa si configura anche come un’azione pilota di tutela ambientale, mirata a promuovere il tema dell’acqua in tutte le sue declinazioni e a rafforzare l’identità del Parco e del territorio ai fini turistici.