Abruzzo al 18° posto nella classifica del turismo DOP, Città del Vino sollecita maggiore impegno della Regione

Il primo Rapporto Turismo Dop, curato dalla Fondazione Qualivita, colloca l’Abruzzo al diciottesimo posto tra le regioni italiane per sviluppo del turismo legato ai prodotti a marchio Dop e Igp. Il dossier analizza vari parametri — dagli eventi alle infrastrutture, dal comparto agricolo alle filiere — per misurare la capacità dei territori di valorizzare le […]

Il primo Rapporto Turismo Dop, curato dalla Fondazione Qualivita, colloca l’Abruzzo al diciottesimo posto tra le regioni italiane per sviluppo del turismo legato ai prodotti a marchio Dop e Igp. Il dossier analizza vari parametri — dagli eventi alle infrastrutture, dal comparto agricolo alle filiere — per misurare la capacità dei territori di valorizzare le proprie eccellenze agroalimentari e vitivinicole.

Angelo Radica, presidente dell’Associazione Nazionale Città del Vino, che rappresenta oltre 500 comuni a vocazione vitivinicola, definisce “sconfortante” il posizionamento abruzzese. “È evidente che occorre fare di più, a cominciare dalla Regione”, afferma, invitando le istituzioni territoriali a intensificare gli sforzi per recuperare terreno rispetto alle realtà più virtuose.

A sostegno di questa tesi interviene anche Enzo Orfeo, coordinatore regionale dell’associazione. Ricorda che “il turismo Dop si basa sulla valorizzazione dei prodotti agroalimentari e vitivinicoli a marchio Dop e Igp. Offre esperienze legate ai territori, alla sostenibilità e alla tipicità delle produzioni, alle identità, alla cultura, con il fondamentale concorso delle imprese agricole e dei consorzi di tutela.” Secondo Orfeo, il potenziale dell’Abruzzo è elevato, ma la debole performance è dovuta “alla mancanza di informazione e coordinamento”.

Per superare il gap con altre regioni, Orfeo chiede un intervento organico da parte della Regione, capace di fornire incentivi e un coordinamento centralizzato. “È imprescindibile la collaborazione tra i diversi soggetti, dagli enti pubblici alle imprese e ai consorzi. La nostra associazione è disponibile e offre le proprie competenze e la propria esperienza per recuperare il terreno e cominciare ad azzerare da subito il deficit con altri territori che fanno meglio di noi pur essendo in alcuni casi meno dotati.”