Trump equipara il blitz su Fordow a Hiroshima, dichiarando concluso il conflitto. Gaza, vittime nella ressa per gli aiuti

Al 628° giorno del conflitto in Medioriente, l’Iran ha dichiarato conclusa la cosiddetta “guerra dei 12 giorni”, segnalando una possibile svolta nella tregua dopo fasi iniziali di incertezza. Durante un punto stampa con il segretario generale della Nato Mark Rutte, l’ex presidente statunitense Donald Trump ha commentato: “L’ultima cosa che vogliono fare ora gli iraniani […]

Al 628° giorno del conflitto in Medioriente, l’Iran ha dichiarato conclusa la cosiddetta “guerra dei 12 giorni”, segnalando una possibile svolta nella tregua dopo fasi iniziali di incertezza.

Durante un punto stampa con il segretario generale della Nato Mark Rutte, l’ex presidente statunitense Donald Trump ha commentato: “L’ultima cosa che vogliono fare ora gli iraniani è arricchire l’uranio, non costruiranno la bomba per molto tempo”, aggiungendo che “ora andiamo molto d’accordo con Teheran”. Trump ha poi sostenuto che “Il raid a Fordow ha messo fine alla guerra, essenzialmente è stata la stessa cosa di Hiroshima e Nagasaki”.

In una conversazione telefonica con il principe ereditario saudita Muhammad bin Salman, il presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha affermato che Teheran è “pronta a risolvere i problemi con gli Stati Uniti, sulla base del quadro internazionale. Non chiediamo altro che i nostri diritti”.

Intanto il Majles, il Parlamento iraniano, ha approvato la sospensione della cooperazione con l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa Fars.

Sul fronte umanitario, a Gaza si segnalano almeno 44 morti durante la distribuzione di aiuti: le forze dell’Idf e droni avrebbero aperto il fuoco su centinaia di palestinesi in episodi distinti.

In Italia, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha sollecitato un impegno analogo nella crisi di Gaza e a Kiev, dichiarando: “A Gaza e a Kiev usare la stessa determinazione avuta per fermare la guerra Israele-Iran”.