Il conflitto in Medioriente ha raggiunto il 629° giorno di ostilità. In un videomessaggio rivolto alla nazione, il leader supremo iraniano Ali Khamenei ha dichiarato: “Abbiamo dato uno schiaffo agli Usa. Sull’impatto degli attacchi ai nostri siti nucleari Trump esagera, noi non ci arrenderemo mai”. Nel frattempo, l’Iran ha annunciato la conclusione di quella definita la “guerra dei 12 giorni”, segnalando una possibile svolta nella tregua dopo fasi iniziali di incertezza.
Dal canto suo, l’ex presidente statunitense Donald Trump, in una conferenza stampa con il segretario generale della NATO Mark Rutte, ha affermato: “L’ultima cosa che vogliono fare ora gli iraniani è arricchire l’uranio, non costruiranno la bomba per molto tempo” e ha aggiunto che “ora andiamo molto d’accordo con Teheran”. Nel medesimo incontro ha inoltre pronunciato un paragone crudo: “I nostri raid come Hiroshima, hanno chiuso la gurra”.
Il direttore della CIA, John Ratcliffe, ha confermato di aver raccolto “prove che indicano che i siti nucleari dell’Iran sono stati devastati e ci vorranno anni per ricostruirli”.
Sul fronte di Gaza, Israele ha sospeso le consegne di aiuti umanitari. La decisione segue l’ordine del primo ministro israeliano all’esercito di presentare entro due giorni un piano atto a impedire ad Hamas di sottrarre i rifornimenti destinati alla popolazione civile.