Il conflitto in Medioriente ha raggiunto il giorno 631 senza segnali di attenuazione sul terreno. Nella mattinata le Forze armate israeliane hanno annunciato la morte di Hakham Muhammad Issa Al-Issa, considerato uno dei fondatori di Hamas, durante un’operazione condotta a Gaza City.
Secondo il bilancio degli operatori sanitari locali, i raid notturni israeliani hanno provocato almeno 62 vittime a Gaza dalla tarda serata di venerdì fino a sabato. I dati includono civili e combattenti, senza tuttavia offrire una distinzione dettagliata tra le categorie.
A Teheran, decine di migliaia di persone hanno affollato le vie della capitale per i funerali di 60 “martiri” caduti nel corso della guerra di 12 giorni tra Iran e Israele. La cerimonia, seguita in diretta dalla televisione di Stato, ha visto la partecipazione di alti esponenti politici e religiosi.
Sul fronte diplomatico, l’ex presidente statunitense Donald Trump ha dichiarato che un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza sarà raggiunto “entro la prossima settimana”. In un messaggio indirizzato anche alla leadership iraniana, Trump ha affermato: “Khamenei dovrebbe ringraziarmi, l’ho salvato da una morte ignominiosa”.