L’Aquila: il consigliere Romano interviene sulla gestione delle farmacie nel centro storico

Il consigliere comunale Paolo Romano ha espresso soddisfazione per la decisione dell’assessore Francesco De Santis di consentire l’apertura di una seconda farmacia nel centro storico, ubicata in via XX Settembre. Fino a oggi, il servizio era garantito da un’unica sede, ritenuta insufficiente da residenti e lavoratori del cuore cittadino. Romano ricorda di aver sollevato per […]

Il consigliere comunale Paolo Romano ha espresso soddisfazione per la decisione dell’assessore Francesco De Santis di consentire l’apertura di una seconda farmacia nel centro storico, ubicata in via XX Settembre. Fino a oggi, il servizio era garantito da un’unica sede, ritenuta insufficiente da residenti e lavoratori del cuore cittadino.

Romano ricorda di aver sollevato per primo il problema durante una commissione convocata a fine 2023, richiedendo chiarimenti sulla scarsità di presidi farmaceutici in centro. “Mi risposero che il numero esiguo di residenti rendeva sufficiente la presenza di un’unica farmacia, specificando per giunta che il centro storico non avrebbe potuto avere più di quanto hanno le frazioni e che il residente del centro, qualora trovasse chiusa l’unica farmacia, avrebbe potuto prendere la macchina e andare altrove. L’opposizione fu persino invitata a non ‘pensare sull’onda dell’emotività’: noi parlavamo di servizi, invece, e avevamo una visione chiara e prospettica della ripresa sociale del centro storico.”

L’intervento ha segnato un percorso articolato: per anni la farmacia aggiuntiva è rimasta ospitata in una struttura provvisoria collocata nel parcheggio di un centro commerciale, soluzione temporanea ritenuta ormai superata. Con la nuova sede, i cittadini potranno beneficiare di un servizio fisso e facilmente accessibile.

Nel corso del dibattito, Romano aveva proposto anche l’istituzione di un dispensario farmaceutico. “Il dispensario farmaceutico è invece la soluzione alla quale i sindaci delle città d’arte ricorrono abitualmente, forti anche di una recente sentenza del Consiglio di Stato che ha decretato che il dispensario risponde a una logica diversa da quella delle farmacie, in quanto finalizzato esclusivamente a rendere più agevole l’acquisto di farmaci in zone territoriali circoscritte sprovviste o carenti di presidi farmaceutici, che non ha una diretta capacità lesiva dei criteri del ‘numero chiuso’ e del ‘diritto di esclusiva’ delle prerogative del farmacista titolare di sede.” La proposta, però, era stata respinta attraverso il diniego a un emendamento in sede di bilancio.

Romano difende ancora oggi quell’idea, specialmente in vista dell’estate e dell’aumento del flusso turistico, nonché dell’avvio del progetto L’Aquila capitale della cultura. “L’AFM, unica partecipata del Comune che può vantare bilanci fiorenti, potrebbe aprire il dispensario farmaceutico in centro – basterebbe un solo farmacista – almeno per tre giorni settimanali su sei e almeno per i mesi estivi: un progetto pilota che aiuterebbe il cittadino ad avere la certezza di poter trovare sempre aperto almeno un punto vendita di un servizio essenziale, come del resto era ante sisma.”