Usa, temporale allaga il centro migranti “Alligator Alcatraz”, emergono le prime criticità

Martedì, a poche ore dall’inaugurazione alla presenza di Donald Trump, il nuovo centro di detenzione per immigrati costruito in Florida ha subito un allagamento. Alcuni video circolati sui media americani mostrano infiltrazioni d’acqua nelle tende e negli impianti elettrici, causate da un temporale estivo. Secondo Spectrum News 13, nella città più vicina alla struttura, Ochopee, […]

Martedì, a poche ore dall’inaugurazione alla presenza di Donald Trump, il nuovo centro di detenzione per immigrati costruito in Florida ha subito un allagamento. Alcuni video circolati sui media americani mostrano infiltrazioni d’acqua nelle tende e negli impianti elettrici, causate da un temporale estivo.

Secondo Spectrum News 13, nella città più vicina alla struttura, Ochopee, sono caduti circa 6 millimetri di pioggia: un evento giudicato di scarsa entità per quella zona. Il giornalista Jason Delgado, reporter proprio per l’emittente locale, ha filmato e reso pubbliche le immagini del fenomeno.

L’incidente ha suscitato ironia negli Stati Uniti, considerando le rassicurazioni del governatore repubblicano della Florida, Ron DeSantis, secondo cui l’impianto sarebbe stato in grado di resistere ai venti di un uragano di categoria 2. La Divisione per la Gestione delle Emergenze dello Stato ha comunicato a Spectrum di aver già messo in atto gli interventi necessari per porre rimedio.

Situato nel cuore delle Everglades, a sud della Florida, il centro—soprannominato “Alligator Alcatraz”—può ospitare fino a 5.000 persone in attesa di espulsione e, stando alle stime dei media americani, costerà circa 450 milioni di dollari l’anno. “Potrebbe essere più duro della prima Alcatraz”, ha avvertito l’inquilino della Casa Bianca.

Il nomignolo deriva dalla presenza di alligatori e pitoni nelle paludi circostanti, un ambiente che le autorità ritengono scoraggiare eventuali tentativi di fuga.