Nel corso di un incontro convocato dalla Provincia dell’Aquila e ospitato dall’Ance locale, sono stati presentati i primi risultati delle analisi ambientali e socio-economiche che formeranno la base conoscitiva del nuovo Piano territoriale di coordinamento provinciale (Ptcp). I dati, elaborati con il contributo di Università dell’Aquila, Università di Cagliari e Gran Sasso Science Institute, delineano un territorio segnato da contrasti tra aree in crescita e comuni montani a rischio spopolamento.
Tra il 2001 e il 2024 l’intera provincia ha registrato un aumento demografico del 9,26%, concentrato soprattutto nell’area urbana dell’Aquila. Le proiezioni al 2043, tuttavia, indicano un’inversione di tendenza: l’incremento complessivo si ridurrebbe allo 0,16%. Nei centri montani l’andamento appare più critico. Montereale, che aveva già visto un calo del 21,77% tra il 2001 e il 2024, potrebbe perdere ulteriori quote di popolazione fino al 30,84% entro il 2043. A Rocca di Mezzo, dopo un lieve +2,93% nel medesimo periodo, si prevede un decremento del 20,77%.
Sul fronte occupazionale emergono però segnali positivi. Tra il 2007 e il 2023 Montereale ha fatto registrare un +115,7% di addetti nel settore privato, con un’impennata degli “servizi alle imprese” pari all’855%. Anche Rocca di Mezzo segna incrementi significativi nell’istruzione (+772%) e nei trasporti (+347%). Nell’Aquila la crescita più marcata riguarda la sanità (+80,3%) e i servizi professionali (+73,9%). L’agricoltura, invece, mostra una “crisi generalizzata” sul piano di superfici coltivate, aziende e occupati, fatta eccezione per un lieve aumento (+2,86%) delle imprese agricole a Rocca di Mezzo.
Durante i lavori, che hanno coinvolto anche docenti e tecnici impegnati nel percorso di pianificazione e i sindaci di diciassette comuni dell’area Nord provinciale, il presidente Angelo Caruso ha sottolineato l’importanza di un approccio condiviso e propositivo. “Vogliamo costruire un piano che non sia solo mero strumento normativo, ma una base per guidare le trasformazioni del nostro territorio – ha spiegato – Uno strumento dinamico e condiviso. Ci sono scelte non rinviabili e bisogna avere il coraggio di incidere su come vivremo, lavoreremo e ci muoveremo nei prossimi decenni. In questo senso il confronto con i sindaci è fondamentale, così come il contributo della ricerca”.
L’appuntamento, focalizzato sui comuni di Barete, Barisciano, Montereale, Campotosto, Lucoli, Capitignano, Rocca di Mezzo, Sant’Eusanio Forconese, Pizzoli, Rocca di Cambio, Poggio Picenze, Ocre, Cagnano Amiterno, Scoppito, Tornimparte, Fossa e L’Aquila, segna una tappa cruciale del percorso partecipativo che proseguirà con ulteriori momenti di ascolto pubblici nei prossimi mesi.