Donne ucraine a tre anni dal conflitto: abusi, disagio psicologico e crisi economica

A tre anni dall’invasione russa, il progresso conquistato dalle donne ucraine sembra vanificato da un conto umano e sociale senza precedenti. Secondo i dati presentati da UN Women a Roma, oltre 4.300 donne e ragazze sono state uccise e quasi 11.000 ferite dal febbraio 2022, cifre probabilmente sottostimate per le difficoltà di registrazione nelle aree […]

A tre anni dall’invasione russa, il progresso conquistato dalle donne ucraine sembra vanificato da un conto umano e sociale senza precedenti. Secondo i dati presentati da UN Women a Roma, oltre 4.300 donne e ragazze sono state uccise e quasi 11.000 ferite dal febbraio 2022, cifre probabilmente sottostimate per le difficoltà di registrazione nelle aree di conflitto. Oggi 1,8 milioni di donne restano sfollate all’interno del paese e quasi 6,7 milioni dipendono da aiuti umanitari, in quella che l’agenzia ONU definisce “una delle crisi umanitarie più profonde del nostro tempo”.

La violenza di genere ha subito un’impennata: rispetto al 2022 è cresciuta del 36%, mentre il 42% delle donne dichiara di trovarsi a rischio depressione e il 23% di aver bisogno di supporto psicologico personale o familiare. L’impatto economico è altrettanto drammatico: nel 2023 le donne costituivano il 72,5% dei disoccupati e nel 2024 soltanto il 48% di quelle sfollate ha trovato un’occupazione, contro il 71% degli uomini. Il divario salariale è raddoppiato in due anni: nel 2023 le donne guadagnavano in media il 41,4% in meno rispetto agli uomini, un dato che nel 2021 si attestava intorno al 20%.

Particolarmente inquietanti sono le testimonianze sui crimini di violenza sessuale come strumento di guerra. Tra febbraio 2022 e dicembre 2024 le Nazioni Unite hanno documentato 433 casi legati al conflitto, di cui 129 riguardano donne e ragazze. La Missione ONU per il monitoraggio dei diritti umani ha inoltre registrato, tra il febbraio 2022 e l’agosto 2024, 342 episodi di stupri, mutilazioni genitali, nudità forzata e altre violenze da parte di militari russi, forze di polizia e nei centri di detenzione. Le vittime includono 236 uomini, 94 donne, dieci ragazze e due ragazzi. “I numeri reali sono probabilmente molto più alti”, ammoniscono i rapporti ONU, “poiché molti casi non vengono denunciati per via dello stigma, della paura e dell’insicurezza continua”.

La guerra ha inoltre aumentato il carico di lavoro domestico e di cura non retribuito: le donne ucraine dedicano oggi in media 56 ore settimanali all’assistenza all’infanzia, rispetto alle 49 ore precedenti il conflitto. La chiusura di molti asili nido ha spinto un gran numero di madri a rinunciare all’impiego. Secondo l’Office for the Coordination of Humanitarian Affairs (OCHA), nel 2024 circa 2,5 milioni di persone – per lo più donne e ragazze – necessitano di servizi dedicati alla prevenzione della violenza di genere.

Sul fronte della salute mentale, un’indagine dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) rivela che il 53% degli sfollati interni in Ucraina soffre di depressione. Le donne appartenenti a gruppi marginalizzati – come rom, persone LGBTQI+ e con disabilità – affrontano livelli di trauma ancora più elevati, con minori opportunità di sostegno. In molte aree rurali o lungo la linea del fronte, i servizi psicologici restano praticamente inaccessibili. Nel 2024 UN Women ha comunque fornito protezione, assistenza legale e supporto psicosociale a oltre 180.000 donne e ragazze grazie al Women’s Peace and Humanitarian Fund.

Malgrado il quadro sia drammatico, le ucraine stanno reagendo con grande determinazione. “Le donne non stanno solo sopravvivendo alla crisi”, sottolinea Sabine Freizer Gunes, rappresentante di UN Women in Ucraina. “Le ucraine e le organizzazioni di base da loro guidate stanno mobilitando le comunità per guidare la risposta umanitaria e la ripresa economica”. Oggi in Ucraina un’impresa su due è fondata da una donna, con nuove opportunità in settori tradizionalmente maschili quali sicurezza, trasporti e sminamento.

Resta però un grave deficit di finanziamenti per le realtà impegnate sui diritti delle donne: solo 3,5 miliardi di dollari (il 19%) degli aiuti pubblici allo sviluppo destinati all’Ucraina nel 2023 includevano obiettivi di parità di genere, ben al di sotto della media globale del 46%. In questo contesto, l’Alleanza per l’Ucraina – promossa da UN Women insieme ai governi tedesco e ucraino – riunisce oggi oltre 90 membri con l’obiettivo di orientare la ricostruzione secondo criteri di equità di genere. “Più che in qualsiasi altro momento dal 24 febbraio 2022, le donne in Ucraina hanno bisogno di assistenza salvavita, di sostegno per riappropriarsi dei propri diritti e di guidare il processo decisionale sul futuro del Paese”, conclude il rapporto di UN Women.