Immerso nelle colline del Monferrato e circondato da estesi vigneti, Ricaldone è un borgo di circa 600 abitanti che si segnala per il suo patrimonio storico, la qualità dei vini e un’offerta culturale attiva per gran parte dell’anno. Il territorio, dichiarato patrimonio Unesco, unisce paesaggi di grande suggestione e tradizioni secolari nell’equilibrio fra uomo e natura.
Le origini di Ricaldone risalgono all’alto Medioevo, quando intorno all’anno 1000 i Longobardi fondarono il borgo con il nome germanico “Runcus Aldonis”, a indicare un territorio impervio. Il periodo di massimo splendore arrivò nel XIV secolo, grazie alla posizione di confine fra il Ducato di Milano e il Marchesato del Monferrato. Successivamente il borgo passò sotto i Gonzaga e, infine, entrò a far parte del Regno di Sardegna nel Settecento. Ancora oggi testimoniano quell’eredità storica la chiesa parrocchiale gotica del XV secolo con una vetrata policroma del 1533, l’oratorio di Sant’Antonio Abate del Settecento e il Teatro Comunale Umberto I, inaugurato nel 1886 e conservato nella sua struttura originaria.
Il paesaggio di Ricaldone è caratterizzato da una particolare brillantezza dei colori, che mutano con le stagioni tra vigneti, noccioleti e boschi. In autunno e in primavera il borgo emerge dalle nebbie creando un effetto da “isola in collina”, suggestione da cui prende il nome il celebre Festival musicale dedicato alla canzone d’autore. Percorsi a piedi e in mountain bike si snodano tra le vigne e i sentieri boschivi, mentre l’autunno regala i colori del foliage dopo la vendemmia.
L’enogastronomia rappresenta uno dei punti di forza della comunità. Nelle osterie e nei ristoranti locali si possono gustare piatti tradizionali come vitello tonnato, agnolotti, carne cruda e stracotto, reinterpretati anche in chiave moderna. Tra gli abbinamenti più apprezzati figurano i vini di Nebbiolo, Barbera, Alta Langa e Moscato di Ricaldone, oltre al Brachetto secco ideale per l’aperitivo. Non mancano proposte come la tartare di salsiccia di Bra con robiola di Roccaverano o l’uovo cotto a bassa temperatura su fonduta di toma piemontese, spesso impreziosito dal tartufo locale.
A livello culturale Ricaldone offre un calendario ricco, dal Teatro Umberto I, sede di una stagione di prosa e musica da ottobre a giugno, al Festival “L’isola in collina”, che ogni anno richiama nomi della canzone d’autore italiana e internazionale. La rassegna si svolge in più luoghi del paese – tra cui la Cantina Convento Cappuccini e la Cantina Tre Secoli – e propone concerti, dj set, performance di danza popolare e momenti di degustazione di street food locale.
Il legame con Luigi Tenco è tra gli elementi distintivi del borgo. Al cantautore – che qui trascorse l’infanzia e l’adolescenza – è dedicato un museo allestito negli spazi dell’ex asilo, dove sono esposti dischi, fotografie e documenti originali. Tra le iniziative promosse vale anche l’albergo diffuso intitolato a Tenco, con camere ricavate nelle case storiche del centro, pensato per offrire un’immersione nella vita quotidiana del Monferrato.
Ricaldone è altresì noto per le sue cantine storiche, alcune delle quali risalgono alla fine dell’Ottocento. La Cantina Sociale “Tre Secoli” riunisce oltre mille ettari di vigneti, mentre strutture come l’Antica Cantina San Rocco e il Convento dei Cappuccini custodiscono metodi tradizionali di vinificazione. La presenza di realtà come Rinaldi Vini e Pizzorni Vini completa un’offerta che abbraccia Moscato bianco, Barbera d’Asti superiore e Brachetto d’Acqui.
Infine, la tartufaia didattica di Ricaldone rappresenta un’esperienza unica in Piemonte: si tratta di un’area naturale in cui le piante tartufigene sono state micorizzate e dove i visitatori possono apprendere tecniche di ricerca del tubero, affiancati da tartufai e cani specializzati. Attraverso dimostrazioni pratiche, la tartufaia promuove la conoscenza del tartufo bianco, la sua stagionalità e il rapporto tra uomo, ambiente e tradizione.
A meno di un’ora e mezza da Milano, Torino e Genova, Ricaldone coniuga un ambiente tranquillo e autentico con servizi per il turismo slow e persino opportunità di smart working, grazie a spazi dotati di Wi-Fi e una rete ricettiva che privilegia l’accoglienza familiare. Un borgo che unisce storia, natura, cultura e enogastronomia, offrendo un tassello significativo nel mosaico del Monferrato.