In un ampio dossier di 517 pagine, la Procura generale del Brasile ha formulato richiesta di condanna nei confronti dell’ex presidente Jair Bolsonaro e di sette fra suoi ex ministri e alti ufficiali, ritenuti parte del «nucleo cruciale» di un presunto piano golpista. L’accusa, guidata dal procuratore Paulo Gonet, sostiene che Bolsonaro non si sia limitato a conoscere l’iniziativa illegale, ma ne abbia curato personalmente la direzione e l’articolazione.
Secondo il documento depositato alla prima sezione della Corte suprema, “il gruppo, guidato da Jair Bolsonaro e composto da figure chiave del governo, delle Forze armate e degli organi di intelligence, ha sviluppato e implementato un piano progressivo e sistematico di attacco alle istituzioni democratiche, con l’intento di danneggiare l’alternanza legittima di potere nelle elezioni del 2022 e minare il libero esercizio degli altri poteri costituzionali, specialmente del Potere giudiziario”.
Le accuse formalizzate dalla Procura coprono una serie di reati gravi: tentativo di abolizione violenta dello stato di diritto, colpo di stato, associazione criminale armata, danneggiamento aggravato dalla violenza e grave minaccia contro il patrimonio federale. In caso di condanna, Bolsonaro rischia fino a 43 anni di reclusione. La Corte suprema, che ha ricevuto il fascicolo, è attesa a una decisione definitiva entro settembre.