Le ostilità in Medioriente hanno oltrepassato il 650° giorno, segnando un’ulteriore escalation con un attacco israeliano che giovedì ha colpito la chiesa della Sacra Famiglia a Gaza. L’azione militare ha provocato tre vittime e dieci feriti, tra cui padre Romanelli.
In seguito all’incidente, il primo ministro israeliano ha avviato un dialogo diretto con il Vaticano. Secondo Ynet, durante il colloquio telefonico con papa Leone il premier ha assicurato che “i negoziati stanno procedendo” e che “siamo vicini a un accordo”. Il Vaticano ha risposto sottolineando l’urgenza di salvaguardare i luoghi di culto e tutelare “i fedeli e tutte le persone in Palestina ed Israele”.
Sul fronte diplomatico europeo, il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha sollecitato Israele a garantire la sicurezza del cardinale Francesco Pizzaballa, recentemente entrato nella Striscia di Gaza con un carico di aiuti umanitari. Il porporato ha beneficiato di “una telefonata di solidarietà e di sostegno” da parte del Pontefice.
Nel frattempo, nuovi raid sulla Striscia di Gaza hanno causato oltre quarantacinque vittime, ampliando il bilancio delle perdite civili.