All’alba di una recente mattina un’intera area verde dell’Aquila è stata privata dei suoi alberi secolari attraverso un intervento svolto in pochi minuti, secondo le ricostruzioni dei gruppi comunali di minoranza. Sul posto sono intervenute rappresentanti del Partito Democratico e de L’Aquila coraggiosa, che hanno denunciato l’operazione:
“Gli alberi ombrosi e antichi non ci sono più. Nottetempo sono state riposizionate le ruspe e le macchine taglia alberi.”
Secondo le consigliere Stefania Pezzopane e Simona Giannangeli, la decisione è stata presa con una semplice determina dirigenziale, senza alcun passaggio in consiglio comunale o nelle commissioni competenti. Hanno poi sottolineato che la richiesta di confronto avanzata da diverse associazioni, in particolare Conalpa, era stata sempre respinta.
“Di nascosto, all’alba in poche ore, lontani da occhi considerati indiscreti hanno compiuto una aberrante distruzione di alberi di fatto azzerando un intero Parco. Il parco non c’è più e tale scellerata decisione è stata assunta senza alcun coinvolgimento degli organi istituzionali, tantomeno consiglio e commissioni, ma con una mera determina dirigenziale. Le associazioni ed in particolare Conalpa chiedeva da tempo un incontro sempre negato. Noi opposizioni avevamo chiesto un confronto per individuare soluzioni alternative. Chiusi nelle loro stanze e di notte sono andati avanti in un’opera inutile (la rotonda già c’è) e costosissima sia sul piano economico ma soprattutto sul piano ambientale e di una città che si fregia del titolo di “capitale della cultura”. Il Premio Attila a questa amministrazione, altro che cultura. Non ci convincono con queste prove di forza ignobili, e venerdì saremo in commissione di garanzia. L’amarezza e l’indignazione sono grandi e questa mattina centinaia di cittadini fermavano le auto per sostenere la nostra protesta. Non ci fermiamo, L’Aquila merita di più”
Le consigliere hanno annunciato che presenteranno ufficialmente le proprie contestazioni nella prossima seduta della commissione di garanzia, proseguendo la mobilitazione con il sostegno dei residenti che hanno già iniziato a manifestare lungo il percorso di accesso al cantiere.